Ospedale di Terni, denunce e nervi tesi

Il direttore generale Maurizio Dal Maso grida al complotto. Ma i problemi sono reali e non è così che si risolveranno

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di Marco Torricelli
Direttore di umbriaOn

La denuncia è grave. Anzi, gravissima. Anzi, pure di più. Perché si parla di «incursioni non autorizzate in ospedale». Oh, incursioni. Mica pizza e fichi. Peraltro non autorizzate. Tanto che uno pensa a gente che, nottetempo, con tanto di mascherina sugli occhi – tipo Paperinik – magari ha forzato qualche serratura, ha scassinato qualche armadietto, ha rubato qualcosa o commesso atti vandalici. Macché.

Gli «attacchi strumentali» Perché il direttore generale dell’azienda ospedaliera ternana, Maurizio Dal Maso, mica parla di quella roba lì. No, lui punta il dito contro «i reportage frutto (appunto; ndr) di incursioni non autorizzate in ospedale», che secondo lui sarebbero «attacchi strumentali legati alla politica e più impropriamente alla persona». Insomma, Dal Maso liquida tutto parlando di «ripetute provocazioni alimentate ad arte dall’inizio del suo mandato. Attacchi finalizzati a creare casi mediatici e alimentare polemiche e malumori».

Il passato Dal Maso, peraltro, non aiuta a capire con chi ce l’abbia, visto che resta molto (troppo?) sul vago, dato che l’unico riferimento certo è nei confronti di chi lo ha preceduto su quella poltrona: «Non si capisce perché nessuno – è la lamentazione – nell’ultimo decennio si sia mai accorto o abbia mai voluto sollevare polemiche (direttore, direttore, faccia un giretto su internet o faccia un salto in emeroteca, da bravo; ndr) su una situazione di degrado e inefficienza che perdura da anni»

Il presente Mentre lui, afferma deciso, «andrà avanti nel percorso di innovazione intrapreso, sopportando questi (quali non lo dice, ma “Il coraggio, uno, se non ce l’ha, mica se lo può dare”, scriveva il Manzoni; ndr) ed eventuali altri attacchi strumentali per aver avviato una complessa opera di rinnovamento, anche a livello organizzativo, che potrebbe disturbare qualcuno».

Il futuro Insomma, con chi ce l’abbia Dal Maso – nello specifico – non è chiaro. Lui non fa nomi e quindi non si sa. Di sicuro, però, non è che uno può pretendere di ricevere solo pacche sulle spalle o sorrisi compiacenti, come quando si segnalano le cose buone. Sarebbe (sarà, mi auguro, per il futuro) buona norma non reagire in modo sguaiato quando, magari, si ricevono critiche, peraltro documentate. Insomma: se a Dal Maso piace una situazione del tipo “Battiam battiam le mani, arriva il direttor“, si presenta un problema. Serio. Perché gridando al complotto contro di lui medesimo (e perché poi, di grazia?) i problemi mica si risolvono.

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