Perugia, mense: tutti contro il Comune

Il nuovo bando per l’assegnazione del servizio fa insorgere genitori, Legambiente e Pd

Condividi questo articolo su

di Rosaria Parrilla

Si riaccende la polemica sulla questione delle mense scolastiche di Perugia, dopo il parere dell’Anac (Autorità nazionale anticorruzione), in merito all’acquisto delle derrate da parte dei genitori. Un parere che ha fatto infuriare le associazioni dei genitori che stanno valutando di fare ricorso al Tar: «Anche se sarà – spiega l’avvocato Alessandra Bircolotti – una strada lunga e difficile». E con il Comune che, nel frattempo, aveva già pubblicato il bando, riguardante l’affidamento del servizio di mensa scolastica e la fornitura dei pasti per adulti in condizioni di disagio e a domicilio per gli over 65, per un valore di 3 milioni e 738mila euro, di cui 40mila euro per gli oneri di sicurezza.

Genitori amareggiati Quello che poi lascia senza parole i genitori, oltre a non essere mai stati coinvolti dall’amministrazione in un percorso condiviso per trovare insieme la soluzione migliore, è il fatto che la stessa abbia pubblicato il bando per l’affidamento del servizio per il prossimo anno scolastico qualche giorno prima dell’arrivo del giudizio dell’Anac. «Dopo essersi fatti garanti della nostra partecipazione, delle nostre istanze e della qualità del cibo – spiega Bircolotti – l’amministrazione invia l’avviso di bando per la pubblicazione comunitaria il 17 luglio, 3 giorni prima del parere Anac che è tuttora sconosciuto al Garante dell’infanzia e a noi genitori, pubblicano la disciplina di gara scritta da mesi senza la benché minima partecipazione da parte nostra che non siamo mai stati contattati per scrivere alcunché dell’appalto e dedicano 3 righe alla qualità del cibo e cambiano, in peggio ovviamente, le caratteristiche merceologiche delle derrate alimentari». «In più, da quello che si legge dal bando – sottolinea Bircolotti – il soggetto appaltante partecipa solo alla gara per l’assegnazione del servizio e non per l’acquisto degli alimenti, quindi, in pratica farà la stessa cosa che abbiamo fatto noi fino ad ora. E, inoltre, non ci sarà nessun limite generale di provenienza del prodotto. Addio ai prodotti a chilometri zero e alle attività scolastiche che un tempo finanziavamo noi con i soldi avanzati dal sistema».

I dettagli del bando Il grosso della cifra del bando – scade il 13 agosto –, circa 3,3 milioni di euro, riguarda il servizio mensa per 11 cucine polo e altre 4 singole, oltre al centro preparazione pasti di San Sisto. 243mila euro serviranno per altri 3 poli mensa ed il resto, 67mila euro per garantire i pasti agli adulti in difficoltà e 140mila euro per quelli a domicilio per gli ultra 65enni. L’appalto ha durata di un anno – dal prossimo settembre fino al 31 agosto 2016 – con possibilità di rinnovo per altri 12 mesi. Per quanto riguarda le scuole il vincitore dell’appalto dovrà garantire un servizio completo: dall’approvvigionamento delle materie prime per pasti e merende alla preparazione, cottura, trasporto, consegna e ‘sporzionamento’.

Perugia smart city? Non proprio per Legambiente All’associazione ambientalista regionale non va giù che nel nuovo bando indetto dalla giunta si faccia riferimento all’utilizzo di piatti e bicchieri di plastica. A farlo notare è la stessa presidente Alessandra Paciotto nella pagina facebook dei Comitati mensa Perugia che scrive: «Con la nuova gara del Comune per l’affidamento del servizio di mensa scolastica quanti rifiuti di stoviglie di plastica saranno prodotti? Il sindaco Romizi, l’assessore e vicesindaco ambientalista Urbano Barelli e l’assessore Dramane Wagué tanto attento alla qualità della vita dei propri cittadini, lo hanno considerato? Estratto direttamente dal capitolato apagina  6 ‘Il gestore dovrà fornire bicchieri, tovagliette, posate e tovaglioli, oltre ai piatti fondi e piani secondo il bisogno.. Relativamente ai servizi di TIP. A, nelle scuole e nei luoghi dove non è presente la cucina dovranno essere forniti bicchieri di plastica, tovagliette di carta e tovaglioli in confezioni igienicamente a norma’. Proprio smart city questa città di Perugia».

Insorge anche il Pd «La giunta del Comune di Perugia fa un uso strumentale del parere Anac sull’acquisto delle derrate alimentari destinate alle mense scolastiche». A dirlo Francesco Maria Giacopetti, segretario del Partito democratico di Perugia, che spiega: «Da quanto si può leggere, risulta evidente, infatti, come l’Anac afferma che vi è sì la possibilità di affidamento diretto alle associazioni di volontariato di singoli servizi, ma a non essere ritenuta idonea è, invece, la modalità usata dai genitori per la selezione dei fornitori che andrebbe eseguita in modo diverso, cosa peraltro sempre sostenuta dai comitati dei genitori che avevano dato ampia disponibilità ad esperire soluzioni differenti e in linea con quanto previsto dalla normativa vigente». «L’Anac ritiene, inoltre, ‘consolidato il principio secondo cui il convenzionamento diretto con associazioni di volontariato per l’affidamento di servizi è ammissibile nel limite in cui la convenzione non è qualificabile come contratto a titolo oneroso’ – continua Giacopetti -. E non mi pare che l’attività dei genitori sia mai stata prestata a titolo oneroso, anzi. L’amministrazione sembra oggi cercare con un estremo atto di protervia di prendere ragione riguardo a un comportamento, politicamente errato, poiché non funzionale alla ricerca di soluzioni che dal parere della stessa Anac sembravano ‘dietro l’angolo’ e alla portata di chiunque avesse avuto la volontà di trovarle». La fretta di chiudere questa partita ricorrendo alla strumentalizzazione dei pareri tecnici piegandone il significato a proprio vantaggio e in modo unilaterale concluderebbe una pagina ingloriosa della storia della politica cittadina».

L’amara conclusione di una mamma Per Marta Geremia non si tratta «come alcuni vogliono lasciare intendere alla cittadinanza, di aver messo finalmente a tacere quelle quattro esaltate, madri ignote e snaturate, causa dell’obesità dei propri figli, ma della frustrazione di un desiderio di dialogo che si è infranto contro un muro di gomma, rimbalzando penosamente indietro al mittente. Il dispiacere più grande è per i ‘nostri’ figli. I veri sconfitti in questa triste storia kafkiana di burocrazia sono i figli di tutta la città».

Twitter @Ros812007

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli