Serena e Antonella, sogno d’amore a Terni

Sabato pomeriggio si sono unite in matrimonio: la prima unione civile tra due persone dello stesso sesso celebrata in Umbria

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di Fra.Tor.

Dopo sette anni d’amore Serena e Antonella sabato pomeriggio hanno detto il tanto atteso ‘sì’ davanti al vicesindaco del Comune di Terni Francesca Malafoglia e alle persone a loro care. Finalmente le due donne hanno potuto coronare il sogno di ogni innamorato, ovvero quello di unirsi in matrimonio. Quella tra Serena e Antonella è la prima unione civile tra due persone dello stesso sesso celebrata in Umbria.

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L'arrivo in Comune

L’arrivo in Comune

La cerimonia Le spose si sono fatte attendere, non troppo, giusto il tempo di far radunare amici, parenti e curiosi alle porte di palazzo Spada. Un clacson in lontananza, tutti con il fiato sospeso rivolgono lo sguardo verso corso del Popolo. Pochi secondi e la macchina, con un grande fiocco arcobaleno, si ferma e fa scendere le due spose. Entrambe in pantaloni neri e gilet. Antonella papillon e camicia grigia, Serena con una camicia bianca con tanti bottoncini. Entrambe hanno in mano un bouquet con tante rose colorate. Con gli occhi lucidi hanno posato per le foto, hanno salutato i cari e si sono avviate verso la sala del consiglio per le tanto attese promesse. Nella stanza molto ospiti già seduti, il vicesindaco Francesca Malafoglia in attesa, palloncini viola, rossi e verdi ad addobbare il banco.

UNITE IN MATRIMONIO – IL VIDEO

La cerimonia

La cerimonia

Promesse d’amore A iniziare è stata Antonella: «Ne abbiamo passate tante, alcune belle, alcune brutte, ma le abbiamo superate insieme. Ora ci aspetta una nuova vita. Ti amo con tutto il cuore e voglio che tu sia felice accanto a me». La parola passa a Serena che presa dall’emozione non ricorda le parole. Ma a sostenerla c’è sempre la sua compagna, la sua più fedele amica, che le passa il bigliettino su cui ha scritto le sue promesse. «Tutto ciò che voglio è qui difronte a me. Posso solo ringraziarti per tutto quello che sei e che mi dai. Siamo lo stesso corpo e la stessa anima. Ti prometto di amarti come ho fatto finora, nel bene e nel male, perché insieme ne abbiamo superate tante».

Unite in matrimonio

Unite in matrimonio

Il rito civile Le spose si sono sedute. Serena con accanto la mamma, mentre Antonella un’amica. Il vicesindaco ha così iniziato il rito: «Ho pensato molte volte al mio discorso, l’ho scritto e riscritto e poi ho pensato ai vostri occhi che tutti questi giorni ho visto pieni di emozione. Quello che oggi celebriamo è il raccoglimento delle vostre dichiarazioni. Lo facciamo. A volte attuare una legge, una normativa è un percorso abbastanza freddo e rituale. Vi ringraziamo per aver messo questo giorno a nostra disposizione, per averci fatto assistere a questo passaggio epocale».

«Una nuova vita» Serena e Antonella sono ora unite in matrimonio e sognano già i loro figli. Si baciano e commosse si abbracciano, tra gli applausi di parenti e amici. Si guardano. Si sorridono. Si amano. Tra i saluti c’è anche il tempo per una prima, scherzosa discussione. Sì, perché il 20 agosto è anche il compleanno di Serena e Antonella mette subito le cose in chiaro: «Non aspettarti un regalo doppio nei prossimi anni». Ma le fa l’occhiolino, l’abbraccia e se la porta via. «Andiamo a festeggiare – le dice – inizia la nostra nuova vita».

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