Terni, frana di Amelia: esplosivi in azione

Trenta microcariche di dinamite per eliminare 100 metri cubi di roccia pericolante

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Un gran botto – per la verità erano trenta, distanziati di 25 millesimi di secondo l’uno dall’altro, tanto da sembrare uno solo – e la grande roccia, centro metri cubi, rimasta in bilico dopo la frana dell’11 giugno scorso, che ha bloccato la strada che collega Amelia con Orvieto.

LE FOTO DELLA FRANA

Gli esplosivi Prima di dar corso alle operazione di ripriatino del piano stradale, si è reso necessario ‘bonificare’ il costone dal quale i massi erano precipitati e abbattere quelli – soprattutto uno, enorme, di circa 100 metri cubi – che erano rimasti attaccati alla parete, ma in modo precario. Per farlo è stata organizzata un’esplosione ‘controllata’.

PARLA DANILO COPPE, IL GEOLOGO CHE HA COORDINATO L’OPERAZIONE

Gli effetti Una serie di micro cariche, ritardate di 25 millesimi di secondo l’una dall’altra, tanto da sembrare una unica, hanno leteralmente sbiciolato l’enorme masso, lasciando intatto tutto il resto.

L’ESPLOSIONE CONTROLLATA

I lavori Adesso la strada potrà essere liberata definitivamente e si darà quindi avvio ai lavori di definitiva bonifica e messa in sicurezza del costone roccioso, anche con l’istallazione di nuove reti di protezione e di risistemazione del piano stradale. Il traffico tra Amelia e Orvieto resta deviato su strade secondarie.

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