Terni, etica e morale: scontro M5S-Comune

Botta e risposta sull’inchiesta della magistratira: «Il sindaco continua a mentire ed a tenere nascoste le carte» dicono i primi. «Giustizialisti», è la replica

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Le ‘tavole’ le hanno squadernate venerdì mattina. Il decalogo morale del Movimento 5 Stelle è frutto, spiega Thomas De Luca, «di una situazione non più sostenibile, nella quale il sindaco continua a mentire ed a tenere nascoste le carte». Tanto che, alla fine, «se le indagini della magistratura, sulle quali per il momento non è lecito parlare per rispetto, dovessero portare a risultati concreti, sarebbe indispensabile un passo indietro».

PARLA THOMAS DE LUCA – IL VIDEO

Il decalogo Eccole qui, le dieci proposte del M5S per andare «oltre la questione morale»: intanto si deve «revocare la delibera con la quale si è stabilito di far scomparire il Nop (il nucleo di prevenzione di fenomeni di corruzione; ndr) , che ineve deve essere potenziato»; poi «il Prefetto dovrebbe dovrebbe annullare ogni delibera discussa o votata in presenza di amministratori potenzialmente, loro o i parenti fino al quarto grado, come previsto dalla legge, interssati»; quindi «sul sito del Comune dovranno essere pubblicati, con cadenza annuale, i rendiconti elettorali e i finanziamenti ricevuti dagli amministratori»; sullo stesso sito «dovranno essere resi noti i criteri di selezione della classe dirigente»; oltre che «il raffronto comparativo dello stato patrimoniale di ogni singolo amministratore, prima e dopo l’elezione»; ma anche «tutte le mozioni, non solo gli atti e le delibere, redendole disponibili oltre i 15 giorni attuali». Poi si prevede che «il sindaco proceda alle nomine di sua competenza a seguito di un bando di valutazione e motivi comunque le proprie scelte». Ma c’è anche altro: «Il bilancio comunale dovrà essere veramente ‘partecipato’, come chiesto dal consiglio comunale e, quindi, fatto conoscere nei dettagli alla popolazione»; magari dando vita a quella «tavola pubblica della trasparenza promessa dal sindaco in campagna elettorale». E a proposito di trasperenza: «Il Comune deve costituirsi parte civile nei processi a carico di dipendenti o amministratori dell’ente».

Parte civile E proprio sulla costituzione come parte civile nei processi scatta un altro attacco di De Luca nei confronti del sindaco: «Abbiamo chiesto di vedere gli atti relativi al processo Asm, per il quale abiamo chiesto che ciò avvenisse, ma Leopoldo Di Girolamo ha posto il veto». Il sindaco, poco dopo, replica così: «Esistono delle motivazioni, riconosciute anche da una sentenza della Corte di cassazione, che mi autorizzano a farlo, per rispettare la privacy di persone coinvolte». Ma la cosa sembra non destinata ad esaurirsi così.

Il Nop Da Valentina Pococacio, poi, arriva un’altra stilettata: «La decisione di far scomparire il Nop appare quanto mai inopportuna, soprattutto in considerazione del fatto che le indagini in corso, e delle quali ha dato notizia lo stesso sindaco, sono partite proprio da un’iniziativa di quell’organismo. Se si vuole davvero prevenire la corruzione, organismi come quello non vanno eliminati, ma se mai potenziati», mentre «non registriamo la stessa prontezza di azione, da parte dell’amministrazione, quando chiediamo che si smetta di prorogare i servizi i cui appalti sono scaduti da tempo, come quello delle mense e delle pulizie».

Codice etico Senza dimenticare, ricorda Angelica Trenta, che «la nostra richiesta di dotarsi di un codice etico a palazzo Spada, bocciata dal consiglio comunale, era stata presentata in ossequio a quella ‘carta di Pisa’ dedicata proprio al tema e che lo stesso Di Girolamo, come altri candidati a sindaco, tra cui la sottoscritta, aveva firmato in campagna elettorale».

La replica Dal Movimento 5 Stelle, replica palazzo Spada, «puntuale è arrivata la strumentalizzazione di una vicenda giudiziaria che peraltro è nelle primissime fasi di avviso e che potrebbe concludersi anche a breve. E’ un modo di operare che non è rispettoso né del governo della città ma neanche dell’operato della magistratura. E’ opportuno sottolineare che mentre il sindaco Leopoldo Di Girolamo non ha esitato a rendere noto l’arrivo dell’avviso di conclusione di indagini e a ribadire la massima serenità e fiducia nell’operato degli organi inquirenti, dai consiglieri Cinque Stelle sono arrivati attacchi scomposti, caratterizzati da una violenza verbale e giustizialista».

Il percolato La vicenda dello smaltimento del percolato della ex discarica di Valle, prosegue la nota del Comune di Terni, «è oggetto di una indagine da parte della magistratura nell’ambito dei suoi poteri, ha tutte le caratteristiche affinché si concluda con il riconoscimento di un operato corretto e trasparente da parte del Comune di Terni. In questa fase ogni valutazione, ogni strumentalizzazione, è davvero prematura. E’ ancora più sorprendente che il Movimento 5 Stelle utilizzi strutture e organismi del Comune di Terni per aprire polemiche pretestuose sul tema dell’anticorruzione contro l’amministrazione comunale. Così come è sorprendente che i Cinque Stelle sostengano che la vicenda giudiziaria in corso sia scaturita da una segnalazione del Nop, elemento specifico che al momento non trova riscontro nell’avviso di conclusione di indagine».

«Nessuna anomalia» Al Comune di Terni, conclude la nota dell’amministrazione, «l’anticorruzione ha operato in piena autonomia e continuerà a farlo nell’ambito del piano anticorruzione approvato dalla giunta nel rispetto delle prerogative di legge. Nessuna anomalia dunque nelle vicende dell’anticorruzione, riguardo alle vicende della discarica di Valle serenità e fiducia sulla correttezza delle procedure seguite. E’ l’amministrazione comunale che ha ben saldi i valori e i temi della legalità e dell’anticorruzione, così come quelli della partecipazione che ha, senza il bisogno del tardivo apporto dei Cinque Stelle, realizzato e favorito in ogni espressione».

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