Umbria, la sanità spacca il Pd

Tensioni nella giunta regionale dopo la spaccatura sulle nomine dei dirigenti della sanità: Catiuscia Marini e Gianpiero Bocci si confrontano

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L’assessore Luca Barberini è riapparso. Dopo, probabilmente, aver concordato le cosa da fare con il suo referente principale – il sottosegretario Gianpiero Bocci – è tornato a palazzo Cesaroni, smentendo di aver mai minacciato di dimettersi.

I direttori Quanto alle nomine dei direttori, il suo è stato un commento lapidario: «Sono state fatte quando io non ero più presente». L’annuncio di dimissioni, per la verità, era stato confermato da voci di palazzo Cesaroni. Poi il dietrofront.

Le nomine La Giunta ha comunque deliberato la nomina dei nuovi direttori generali dell’amministrazione regionale, sulla base della riorganizzazione delle direzioni. Ecco i nomi. Gianpiero Antonelli: Risorse finanziarie e strumentali. Affari generali e rapporti con i livelli di Governo. Lucio Caporizzi: Programmazione, affari internazionali ed europei. Agenda digitale, agenzie e società partecipate. Valter Orlandi: Salute, welfare, organizzazione e risorse umane. Diego Zurli: Governo del territorio e paesaggio. Protezione civile. Infrastrutture e mobilità. Luigi Rossetti: Attività produttive, lavoro, formazione e istruzione. Ciro Becchetti: Agricoltura, ambiente, energia, cultura, beni culturali e spettacolo. Le nomine andranno in vigore dal 1 marzo.

Marini vs Bocci La presidente della Regione, Catiuscia Marini e il sottosegretario Gianpiero Bocci, comunque, sono i veri protagonisti della partita: entrambi sanno bene (Bocci aveva chiarito fin da prima delle elezioni regionali che la sanità la considerava una sua priorità, indicando già Barberini come assessore) che quel comparto è roba di qualità, sotto tutti i punti di vista. E riuscire a comporre gli interessi – ovviamente politici – sulla faccenda non è semplice.

Le voci E mentre nella maggioranza l’aria è più tesa che mai, la presidente dell’assemblea legislativa Donatella Porzi ha comunicato che l’inizio della seduta del consiglio regionale, prevista per le 10 di martedì mattina, è stata invece posticipata alle 15. «Stiamo assistendo a uno spettacolo inedito e indegno – è il commento del capogruppo regionale di Fratelli d’Italia Marco Squarta – tutto ciò avviene per il problema delle nomine, che determina liti e fratture all’interno del Pd». Un confronto tutto interno, per Squarta, dal quale sono esclusi i cittadini umbri alle prese con livelli di assistenza sempre più bassi, liste d’attesa lunghissime, preoccupati per le difficoltà quotidiane «mentre la maggioranza è tropo impegnata nella spartizione delle poltrone». Ironico il Movimento 5 Stelle: «Quod non fecerunt barbari, fecerunt Barberini», che lamentando un’aula vuota da ore e la totale assenza della maggioranza, auspica veloci dimissioni dell’assessore aprendo così una crisi istituzionale. «Giungono impetuosamente al pettine – scrive in una nota Liberati – i nodi del governo di cartapesta che da sempre gestisce un potere immobile, finora assecondato da una cappa politico-giudiziaria inaccettabile, anacronistica e certamente non più sostenibile»

Aggiornamenti a seguire

 

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