Ambiente, l’Arpa: «Aria, troppi metalli»

Terni, illustrati i risultati di un monitoraggio svolto sul territorio regionale

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di Fra.Tor.

Nell’ambito delle attività svolte per l’aggiornamento dei propri sistemi di monitoraggio, Arpa Umbria ha condotto un approfondito studio sulla presenza di microinquinanti – Diossine, Pcb, Metalli, Ipa – sul territorio regionale. I risultati dell’attività analitica e di campionamento svolta nel periodo 2013-2014, sono stati presentati mercoledì dal direttore tecnico Giancarlo Marchetti, e dal direttore del dipartimento, Adriano Rossi.

GUARDA L’INTERVISTA A GIANCARLO MARCHETTI

Una nuova normativa ha reso necessaria una consistente revisione del sistema di monitoraggio della qualità dell’aria, che ha rappresentato per l’Arpa l’occasione per sviluppare una serie di approfondimenti, che sono andati anche oltre quanto strettamente previsto dalla norma, interessando parametri da questa non contemplati, ma utili per capire meglio alcuni fenomeni.

I RISULTATI DEL MONITORAGGIO SVOLTO SUL TERRITORIO

I microinquinanti Le reti di monitoraggio, con stazioni fisse, sul territorio regionale sono 25, suddivise in 14 urbane, 9 industriali e 2 rurali. «Gli studi – ha spiegato Giancarlo Marchetti – hanno riguardato maggiormente alcuni parametri microinquinanti secondari, che controlliamo anche attraverso degli specifici studi». A Foligno e a Terni – borgo Rivo e Le Grazie – ci sono «aree di criticità per quanto riguarda il superamento del numero dei giorni in cui le polveri sono presenti oltre i limiti consentiti dalla normativa».

Anomalie nei metalli Andando più nello specifico, ha aggiunto Marchetti, «possiamo affermare che c’è un’anomalia di metalli a Terni, soprattutto legati alla presenza delle acciaierie. Le misure di benzo(a)pirene e la loro correlazione con altri inquinanti derivanti dalla combustione del legno, come il levoglucosano, hanno suggerito, invece, una diretta influenza tra il riscaldamento residenziale e le problematiche di inquinamento da Ip, Idrocarburi policiclici aromatici. Misure di diossine e Pcb – Policlorobifenili – non previste dalla normativa, hanno mostrato, infine, una situazione non allarmante».

GUARDA L’INTERVISTA AD ADRIANO ROSSI

Quadro completo I risultati «di questa intensa attività analitica – ha detto Adriano Rossi – hanno portato a un quadro conoscitivo più completo sulla qualità dell’aria della nostra regione e a un sistema di monitoraggio più efficiente, anche in termini di impiego delle risorse, e più funzionale rispetto al quadro delle pressioni ambientali oggi presenti».

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