Appalti a Narni: «Intervenga l’Anac»

‘Tutti per Narni’: «Un appalto del 2012, di proroga in proroga arriverà fino al 2032, creando di fatto un monopolio»

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di Alessandro Amici, Gianni Daniele, Enrico Daniele, Luciano Novelli
Consiglieri comunali di ‘Tutti per Narni’

Nel 2012 la giunta Bigaroni effettuò una gara per l’assegnazione dell’appalto per la manutenzione della pubblica illuminazione e degli impianti di riscaldamento degli edifici comunali. La gara fu vinta dalla ditta Cpm Gestioni termiche srl di Recanati, e fin qui nulla da eccepire.

Successivamente però la durata di questo appalto, che come tutti gli appalti nella pubblica amministrazione non può superare i nove anni (per una legge del 1923, ma tuttora vigente) altrimenti porta a danno erariale, è stata portata con due successive delibere di giunta a ben venti anni di durata, arrivando quindi al 2032 (delibera di giunta n. 192 del 2013).

L’importo della cifra totale appaltata e’ di sei milioni e seicento mila euro, cifra ragguardevole , ma soprattutto blindata nel tempo, eslcudendo dalla possibilità di fornire questo servizio alla nostra comunità chiunque per un ventennio, creando di fatto un monopolio.

L’attenzione su questa storia da parte nostra è scattata nel febbraio scorso, quando il GIP del tribunale di Viterbo ha emesso delle ordinanze di custodia cautelare nei confronti dei vertici della CPM, esattamente tre manager, colpevoli secondo i giudici del reato di turbativa d’asta nelle gare per l’appalto di servizi connessi alla gestione della pubblica illuminazione e degli impianti termici nei comuni di Grotte di Castro, Civita Castellana e villa San Giovanni in Tuscia.

Subito dopo l’arresto dei manager la ditta emise un comunicato in cui garantiva la continuità del servizio, nonostante le evidenti difficoltà organizzative, e sicuramente così sarà avvenuto.

Per questo abbiamo inviato le delibere incriminate all’ANAC, Autorità anti Corruzione, presieduta da Raffaele Cantone, che già in un’altra occasione si era espressa negativamente in una situazione praticamente identica, decretando la non legittimità degli atti.

Per questo chiediamo che il consiglio comunale quale organo di controllo politico amministrativo si esprima sulla legittimità delle procedure di affidamento alla CPM.

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