Asse Umbria-Calabria, sequestrati 3 milioni

Con le operazioni ‘Eclissi’ e ‘Cleaning’ la Finanza di Perugia ha colpito i patrimoni di soggetti indagati anche per associazione mafiosa

Condividi questo articolo su

Un maxi sequestro del valore di quasi 3 milioni di euro nei confronti di soggetti di origini calabresi che avrebbero reinvestito capitali illeciti. È il risultato delle operazioni ‘Eclissi’ e ‘Cleaning’, condotte dalla guardia di finanza di Perugia e coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia. Il sequestro, disposto dal gip presso il tribunale di Perugia, ha riguardato beni mobili e immobili, tra i quali un terreno a Perugia dove si stava costruendo un residence. «L’Umbria non è esente dalle infiltrazioni della criminalità organizzata – ha detto in conferenza stampa il procuratore Luigi De Ficchy – fondamentale il controllo delle attività finanziarie».

Indagato per associazione mafiosa Le indagini dell’operazione ‘Eclissi’, come ha spiegato il comandante del Nucleo di polizia tributaria di Perugia, Selvaggio Sarri, sono partite dall’analisi economico-patrimoniale di un soggetto calabrese indagato per associazione a delinquere di stampo mafioso, traffico di droga e riciclaggio. Evidenziata una sproporzione tra il suo reddito e i beni a lui riconducibili, i militari del Gico (gruppo d’investigazione sulla criminalità organizzata) hanno individuato un patrimonio frutto del reimpiego di capitali illeciti, in parte fittiziamente intestato dal pregiudicato ai propri familiari ma, di fatto, nella sua disponibilità.

I sequestri È stato così emesso un sequestro preventivo (come misura cautelare) nei suoi confronti, che ha riguardato una villa, un alloggio e un terreno su cui è in costruzione un residence – tutti in provincia di Perugia – quattordici automezzi, disponibilità bancarie e quote societarie di sei imprese. Il tutto per un valore complessivo di circa due milioni di euro. I beni sono stati affidati ad un amministratore giudiziario che ne curerà la custodia e l’amministrazione, in attesa della confisca definitiva.

Condannati per droga L’operazione ‘Cleaning’ invece, precedente all’altra, ha portato alla confisca del patrimonio di due uomini di origini calabresi condannati nel 2009, con sentenza passata in giudicato, per traffico di sostanze stupefacenti. I provvedimenti delle Fiamme gialle, eseguiti tra il maggio 2016 e il marzo 2017, hanno riguardato una villetta, due appartamenti e due terreni, nelle province di Perugia e Crotone, sei auto, una moto, disponibilità bancarie e quote societarie, per un valore complessivo di circa 850 mila euro.

«Lenta penetrazione delle mafie» Un plauso al lavoro svolto dalla Guardia di Finanza è arrivato dal procuratore di Perugia Luigi De Ficchy, che in conferenza stampa ha sottolineato la necessità di portare avanti la lotta alla criminalità organizzata attraverso l’azione contro i patrimoni. «Il luogo comune di un’Umbria isola felice è stato smentito negli ultimi anni – ha affermato – è in corso una lenta penetrazione nell’economia da parte delle mafie, nelle attività di investimento, commercio e imprenditoriali nella regione. L’unica possibilità di contrasto è quella dal punto di vista patrimoniale». Non c’è, secondo De Ficchy, una vera e propria emergenza, né un controllo di tipo territoriale, ma è importante tenere alta la guardia per individuare quelle infiltrazioni mafiose nelle attività finanziarie lecite. «Andare a vedere se c’è una sproporzione tra redditi e possidenze, nel caso di persone indagate e condannate per altri delitti: i casi che permettono il sequestro preventivo e la confisca di patrimoni».

L’attività La conferenza stampa è anche stata l’occasione, per le Fiamme gialle del comando provinciale di Perugia, di fare un bilancio dell’attività degli ultimi due anni. L’attività più rilevante riguarda ancora i reati tributari, con 448 indagini concluse e 270 soggetti denunciati, dal 2015 ai primi mesi del 2017. Nello stesso periodo sono stati sequestrati beni del valore di 54 milioni di euro, per reati tributari ma anche fallimentari. Un altro settore importante è anche quello dei reati contro la pubblica amministrazione: dal 2015, gli illeciti accertati ammontano a 13 milioni euro, con 80 denunciati.

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli