Ast, missive al veleno e sindacati divisi

Terni, nuove tensioni in vista: tra annunci di esposti alla magistratura e comunicazioni ai lavoratori destinate a far discutere

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di M.T.

La lettera sarebbe stata inviata al ‘gran capo’ – Heinrich Hiesinger, il Ceo di ThyssenKrupp – in persona. A scriverla, un gruppo di impiegati – di livello medio alto – dell’Ast di Terni. E le cose denunciate – ovviamente tutte da dimostrare – sono da brividi. Soprattutto perché al boss vengono annunciati degli esposti che gli stessi impiegati avrebbero presentato – ad ottobre – alla procura della Repubblica e alla Guardia di Finanza.

Le accuse Quella che gli impiegati dicono di aver denunciato è una storia che vedrebbe coinvolta l’ad Lucia Morselli ed uno dei primi collaboratori ‘esterni’ da lei chiamati a Terni, Angelo Soriano – che da poco è invece stato invitato a farsi da parte – nella gestione delle consulenze che, in questi mesi di conduzione ‘verticistica’, hanno caratterizzato l’attività del sito ternano. Arrivando ad ipotizzare che la rimozione di Soriano sia stata provocata proprio dalla loro iniziativa.

La gestione In poche parole: gli impiegati – secondo i quali Joachim Limberg, spedito dalla Germania per dare manforte al nuovo ad, non avrebbe ‘vigilato’ abbastanza – negli esposti che dicono di aver presentato adombrerebbero comportamenti poco lineari nella gestione delle consulenze e avrebbero chiesto a Heinrich Hiesinger di «avviare un’indagine interna».

I nomi Nel carteggio – oltre a cifre e ipotetici compensi mensili – compaiono i nomi della ‘AS & C. Business Advisors’, che farebbe riferimento allo stesso Angelo Soriano; della ‘Citel’ di Milano e dello studio ‘Lepore’ di Roma, che – ovviamente le teorie degli impiegati di ThyssenKrupp Ast sarebbero tutte da dimostrare, perché si potrebbe trattare di una normale e del tutto lecita attività di gestione di collaborazioni esterne – avrebbero fatto parte di un medesimo progetto.

Veleni Se si tratti di una ‘sortita’ destinata ad avere seguito – gli impiegati si dicono pronti ad «aiutare la magistratura nel suo percorso» – o una semplice spruzzata di veleno, saranno, nel caso, la procura o la Finanza a dirlo (i contratti di consulenza a cui si fa riferimento scadrebbero a fine mese). Ma che dentro il recinto della ThyssenKrupp Ast di Terni il clima sia meno disteso di quanto si voglia far apparire è evidente e ci sono altri fatti e fatterelli a dimostrarlo.

Il calendario delle fermate

Il calendario delle fermate

Le fermate Lunedì l’azienda ha infatti comunicato il calendario delle fermate degli impianti per il periodo delle festività: si inizia venerdì 18, per poi riprendere a gennaio. Non per tutti, ovviamente, ma il programma è quello e si dovrà solo trovare il modo di far incrociare ferie e cassa integrazione. Nella stessa riunione, poi, la ThyssenKrupp Ast ha fatto sapere quanco e come intende pagare lo stipendio e la tredicesima. Manco a dirlo, ci sono state delle sorprese. Che poi ne hanno determinate delle altre.

Distrazione? Magari è una dimenticanza, ma il fatto è curioso. La Rsu della ThyssenKrupp Ast annunciando ai lavoratori che «l’azienda ha comunicato che pagherà lo stipendio in data 12 gennaio, con valuta 10, in quanto una concomitanza di festività concentrate nei primi giorni di gennaio non permettono la chiusura delle paghe per il giorno 8, ultimo giorno utile per la chiusura», ha espresso «contrarietà» e invitato «l’azienda a rivedere tale posizione». Poi, però, quando ha firmato la nota, dopo aver annunciato che «la tredicesima mensilità è stato invece chiesto che fosse pagata prima del 20 dicembre, essendo domenica e per intero», tanto che «sarà elargita il giorno 18 dicembre», ha messo tutte le sigle – Fim, Fiom, Uilm e Ugl – meno che quella della Fismic.

«Una distrazione» In casa Fismic non ne fanno un dramma: «Sicuramente si è trattato di una banale distrazione da parte di chi ha materialmente scritto la nota – dicono – perché il testo era stato, in linea di massima, concordato tra tutti ed a noi non piace pensare che si sia voluto metterci in cattiva luce. Samo certi, invece – dicono alla Fismic – che si provvederà quanto prima a chiarire tutto, soprattutto perché ai lavoratori deve essere raccontata, sempre, la verità».

 

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