Ast, Rsu divise e conferme per la mensa

ThyssenKrupp spenderà di più per i pasti dei lavoratori, ma salta il comunicato congiunto dei sindacati e un delegato Fismic invita a non scioperare per il contratto

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Lui non è uno che tira il sasso e nasconde la mano. Per spiegare: Marco Bruni, delegato Rsu della Fismic alla ThyssenKrupp Ast di Terni, è quello che aveva lanciato l’allarme – era novembre del 2015 – sui rischi che corre uno dei due forni di fusione dell’acciaieria ternana. Rischi che sono tutt’altro che scongiurati.

Lo sciopero E così – mentre è tornato in libertà l’ultimo dei ternani che era ancora agli arresti domiciliari per ‘Acciaio sporco’ – e alla vigilia dello sciopero di quattro ore, indetto da Fim, Fiom e Uilm, dei lavoratori metalmeccanici – a Terni è in programma per mercoledì, con un doppio presidio, in viale Brin e al Tubificio – per il rinnovo del contratto di lavoro, lo stesso Bruni lancia un sasso nello stagno. Ma mica un sassetto qualsiasi. Uno grosso: «Ragazzi – ha scritto su Facebook – Fim, Fiom e Uilm sono pronti a farvi perdere altri soldi con un sciopero. Non aderite, è uno sciopero politica e inutile. La Fismic ha intrapreso da tempo un percorso che porterà soldi ‘reali’ in tasca ai lavoratori, ma, come si dice…non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire».

Sindacati contro Ora, è vero che lo sciopero è stato proclamato dai sindacati confederali, ma che un delegato di base, seppur di un altra organizzazione, arrivi a chiamare allo ‘sciopero dello sciopero’ è una novità: «Io sono una persona coerente – dice Marco Bruni – e coerente lo è anche il mio sindacato, che ha sempre detto chiaramente che questo stillicidio di scioperi non porterà ad una soluzione positiva per i lavoratori, ma farà perdere loro solo un sacco di soldi (gli stessi ‘confederali’ hanno parlato di una trentina di ore di sciopero già effettuate). E io a prendere in giro la gente non ci sto».

Le divisioni Insomma, dopo quella, sicuramente più clamorosa, della Uilmma che è stata ‘derubricata’ ad una semplice bega interna tra Rsu e ad una polemica con la ThyssenKrupp Ast –  adesso viene fuori la bega dello sciopero e, come se non bastasse, scoppia anche un altro piccolo giallo. Su un documento che doveva essere unitario e che, invece, alla fine non è stato proprio.

La mensa Già, perché martedì mattina Francesco Auregli, per ThyssenKrupp Ast, ha incontrato le Rsu, tutte insieme, per ufficializzare che la gestione della mensa, come umbriaOn aveva anticipato, dal 1 agosto passerà alla Cir Food. L’appalto, ha spiegato Auregli, «avrà la durata di 3 anni» e il dirigente aziendale ha pure confermato che per la scelta «non è stato determinante il prezzo più basso». Insomma, è confermato pure che ThyssenKrupp Ast non ha scelto di mettere alla porta la All Foods di Terni sulla base di un risparmio economico. Però Auregli ha pure confermato che «i lavoratori non subiranno nessuna variazione sul costo del servizio attuale». Cioè che la differenza in più ce la metterà l’azienda.

Il comunicato Su tutto questo, e sulla presa d’atto «di una politica aziendale tutta nuova e diversa da quelle passate, nelle quali, le Rsu venivano sempre chiamate a rispondere di logiche basate sul risparmio e sulla riduzione dei costi». Sull’inserimento nell’appalto del Tubificio di Terni e su maggiori garanzie di omogeneità tra la mensa centrale di Ast e quella del Centro di finitura; come pure sulla sottolineatura della «scorrettezza nei tempi e nei modi con cui l’azienda ha informato i rappresentanti dei lavoratori», era pronto un comunicato unitario. Solo che poi si sarebbe scoperto che tanto unitario non era. E non se ne è fatto niente. I delegati delle Rsu si dovranno vedere di nuovo mercoledì mattina. Per lavorare di lima sulle parole da usare. Sempre che non se le diano in testa, le lime.

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