Autopsie confermano: omicidio-suicidio

Francesco Marigliani, venerdì scorso, ha ucciso Silvia Tabacchi con un colpo alla tempia e poi si è sparato due volte. Giovedì i funerali della giovane, venerdì quelli dell’omicida

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L’autopsia

Le conferme che tutti si attendevano, su come si sarebbero svolti i fatti in quel tragico venerdì pomeriggio lungo la strada provinciale Vasanellese – fra Vasanello e Orte -, sono arrivate dalle autopsie eseguite martedì mattina a Viterbo dal medico legale Giorgio Bolino – docente all’università La Sapienza – sulle salme di Silvia Tabacchi e Francesco Marigliani, i due 28enni trovati senza vita all’interno della Renault Mégane della giovane.

Dinamica confermata Non ci sarebbero infatti dubbi sul fatto che Silvia Tabacchi sia stata uccisa da Francesco Marigliani con un colpo di pistola alla tempia. Il giovane di Amelia (Terni) si è poi tolto la vita con altri due spari, il primo all’addome e il secondo alla testa. Restano da accertare gli aspetti tossicologici, come disposto dal pm Chiara Capezzuto, ma si tratta – rispetto alla ricostruzione complessiva – di dettagli che poco possono aggiungere ad un quadro già chiaro. Fra i due, stante l’assenza di lividi e segni di violenza, non ci sarebbe stata alcuna colluttazione e Silvia non ha forse nemmeno avuto il tempo di rendersi conto di ciò che le stava per accadere.

Vasanello in lutto I funerali di Silvia Tabacchi si terranno giovedì alle 15 nella chiesa di Santa Maria Assunta, a Vasanello. Un addio straziante, con l’intera comunità che si stringerà attorno ai familiari ed agli amici della giovane per testimoniare tutta la propria vicinanza dopo una tragedia impossibile da accettare. La 28enne, laureata in scienze dei beni culturali, frequentava un master a Roma e – dopo la fine del rapporto con Francesco Marigliani, avvenuta a settembre dopo circa dieci anni di fidanzamento – aveva iniziato una nuova relazione con un giovane di Vasanello. Lo stesso a cui è toccato, insieme al padre di Silvia, l’ingrato compito di riconoscerla dopo la tragedia di venerdì.

Silvia Tabacchi e Francesco Marigliani

Dolore ad Amelia Ma anche in Umbria, ad Amelia e a Terni dove Francesco Marigliani aveva vissuto l’infanzia, il dolore e lo sconcerto sono palpabili per un fatto che ha scioccato tutti, a partire da chi conosceva il ragazzo e lo ha sempre considerato una persona mite, dedita allo studio, con una vita apparentemente normale. Ma evidentemente la fine del rapporto con Silvia lo aveva segnato nel profondo, tanto da fargli progettare fin nei dettagli un gesto inaudito e premeditato: dal conseguimento del porto d’armi, all’acquisto della pistola, fino alla lettera – tre pagine scritte al computer – trovata sulla moto con cui ha raggiunto Vasanello per uccidere e poi farla finita. Una sorta di ‘testamento’ frutto, per gli inquirenti, di una mente già spinta oltre l’orizzonte della vita e che vedrebbe la vittima totalmente estranea rispetto ai contenuti, definiti farneticanti. I funerali del ragazzo si terranno il giorno dopo quelli di Silvia, venerdì mattina alle 10.30 nella chiesa di San Francesco, ad Amelia.

Impossibile da prevedere Contestualmente ai rilievi eseguiti dai carabinieri del Reparto operativo di Viterbo dopo il ritrovamento dei due corpi senza vita, è emersa anche la presenza – nello zaino del 28enne – di un lungo coltello. Un’arma impropria che, in quel contesto, finisce per dare ulteriore peso all’idea, già solida, che Francesco Marigliani avesse studiato tutto a tavolino: la fine di Silvia e quindi la sua. Unica strada per uscire dal tunnel imboccato dalla sua mente dopo la fine del rapporto, decisa dalla giovane e che i familiari avevano condiviso. Nessuno però – e avvisaglie in questo senso, stando agli investigatori, non ce n’erano – aveva solo immaginato uno scenario così tragico e doloroso: il giovane di Amelia avrebbe tenuto tutto dentro di sé, fino a perdere qualsiasi contatto con la realtà. E con la vita.

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