Barbara Corvi: in Cassazione un’altra partita decisiva

Terni – La procura ha impugnato l’annullamento dell’ordinanza che il 30 marzo aveva mandato in carcere l’ex marito. Battaglia giudiziaria

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L’appuntamento è per giovedì mattina alle ore 10 di fronte alla prima sezione della Corte Suprema di Cassazione, a Roma. In ballo, la validità dell’ordinanza di custodia cautelare che – emessa dal tribunale su richiesta della procura della Repubblica di Terni – lo scorso 30 marzo aveva portato in carcere il 49enne Roberto Lo Giudice. L’ex marito di Barbara Corvi, scomparsa nel nulla il 27 ottobre del 2009 a Montecampano di Amelia, era stato arrestato dai carabinieri al termine di una lunga e articolata indagine incentrata sull’ipotesi che l’avesse uccisa con la complicità del fratello Maurizio, facendo poi sparire corpo e prove e attuando tutta una serie di depistaggi.

Rimesso in libertà

Lo scorso 22 aprile, dopo 23 giorni di carcere per Lo Giudice, quell’ordinanza era stata annullata dal tribunale del Riesame di Perugia che aveva usato concetti affatto teneri nei confronti dell’impianto accusatorio della procura ternana. Procura che, attraverso il suo numero uno Alberto Liguori, ha impugnato quella decisione: di questo si parlerà oggi in Cassazione, alla presenza della procura generale e dei legali difensori del 49enne di origini calabresi, gli avvocati Cristiano Conte e Giorgio Colangeli. La decisione non dovrebbe essere contestuale e in ballo c’è sì la validità della misura a suo tempo applicata, ma anche – probabilmente – un pezzo di questa vicenda giudiziaria. Che deve ancora vedere la conclusione delle indagini e tutta una serie di passi successivi, ma che affronta oggi un altro momento chiave per capire se ci siano delle responsabilità dirette, da parte degli indagati, nella scomparsa della donna.

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