Beaulieu, cresce la paura tra i lavoratori

Terni, in 15 ancora in attesa di conoscere il destino dei loro contratti in scadenza. Le rsu: «Azienda scorretta, serve chiarezza»

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Il tempo continua a scorrere, al 21 dicembre manca ormai solo un mese, ma le risposte ancora tardono ad arrivare. E così cresce la preoccupazione tra i 15 lavoratori a tempo determinato della Beaulieu Fibres International Terni, azienda del polo chimico. Ora sono le rsu di Cgil, Cisl, Uil e Orsa a chiedere chiarimenti, denunciando «un comportamento, ritenuto assolutamente scorretto della dirigenza».

LAVORATORI CON IL FIATO SOSPESO

La vicenda

I rappresentanti delle quattro sigle – rispettivamente Roberto Valeri, Mauro Tomassoni, Stefano Sideri e Orlando De Santo – ricordano che nel 2013, al momento dell’acquisto della Meraklon da parte del gruppo belga, non tutto il personale era stato riassorbito a tempo indeterminato dalla nuova società: 34 dipendenti erano stati assunti con contratti a tempo determinato e 75 a tempo indeterminato. «Dopo un anno – spiegano in una nota – ne furono riconfermati, sempre con contatto a tempo determinato, soltanto 15. Avendo stipulato accordo con la BFIT per il passaggio della proprietà sapevamo bene che i contratti a tempo dopo 2 anni potevano non essere riconfermati. Ma visto che l’azienda ha deciso di investire su una nuova linea di produzione, questi contratti a termine sono sempre stati rinnovati e scadono il 21 dicembre prossimo». In questi anni, secondo le rsu, la dirigenza BFlT ha sempre dichiarato che non ci sarebbe stato nessun problema a trasformare tutti questi contratti a tempo indeterrrinato, ma a giugno è arrivata la doccia fredda. «Abbiamo invece scoperto – continua la nota -, durante un incontro con la dottoressa Cancilleri, responsabile del settore fibre di tutto il gruppo Beaulieu, che il progetto della nuova linea era stato approvato, a gennaio 2016, con soltanto le 75 persone a tempo indeterminato».

Mesi di attesa

«Ci era però stato assicurato dalla dottoressa Cancilleri che, visto come era stato sviluppato il nuovo impianto, vista la possibilità di utilizzare nostro personale nel magazzino attualmente gestito da ditta esterna, visto I’awiamento di un impianto pilota e di un piccolo impianto di fibra (taglio corto), avrebbero valutato quante di queste persone potevano essere riconfermate a tempo indeterminato. Vista l’importanza di questa decisione avevamo chiesto, sia ai nostri dirigenti e sia alla dottoressa Cancilleri, di fare più in fretta possibile. Da giugno ad oggi invece è stato soltanto un continuo rimandare, ad ogni incontro con I’azienda (anche 3 o 4 incontri al mese) c’era un nuovo problema o una nuova scusa. È stata anche chiamata una ditta di consulenza belga che si occupa di gestione del personale che, sempre secondo la dirigenza BFIT avrebbe decretato il numero finale del personale necessario. Questa ditta ha terminato il lavoro a fine ottobre, ma ad oggi ancora non riusciamo a farci comunicare nulla».

«Comportamento inspiegabile»

In tutta questa situazione c’è anche da registrata il cambio al vertice dell’azienda, con l’arrivo (il 29 ottobre scorso) del nuovo amministratore delegato. Quest’ultimo, sempre secondo le rsu, «certamente non può avere nessuna colpa sulla gestione di questa vicenda, ma prima del 29-30 novembre non è disponibile a comunicare nulla». «Potete immaginare – concludono i quattro rappresentanti delle rsu – quale sia lo stato d’animo dei nostri colleghi, illusi per anni dalle rassicurazioni della dirigenza BFIT e trascinati da giugno ad oggi senza avere mai nessuna risposta seria. Nessuno si spiega il perché di un comportamento del genere con lavoratori che, dopo aver contribuito con sacrificio a salvare l’azienda, rischiano di trovarsi senza un lavoro».

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