«Blasfemo e volgare»: Perugia contro Sgarbi

Approvata in commissione una proposta per togliere il patrocinio a una sua mostra. Da Giaffreda appello anche al Rettore della Stranieri. Posizione che trova consensi social

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Non sono giorni fortunati per Vittorio Sgarbi. Prima la sconfitta elettorale nel testa a testa con Luigi Di Maio (sconfitta poi rimediata col ripescaggio nel proporzionale), poi la polemica interna alla giunta regionale siciliana, che lo ha indotto a dimettersi nonostante lui avesse chiaramente fatto intendere di voler rimanere. Infine, notizia di queste ore, da Perugia alcuni consiglieri chiedono che il Comune revochi il patrocinio a una mostra curata proprio dal critico d’arte.

SGARBI: «UN PUNTERUOLO NEL CUORE DI GRILLO E DI MAIO» – IL VIDEO

Sgarbi mentre brandisce la croce

La mozione di Giaffreda Motivo: il moto di indignazione per uno dei tanti video con cui, nel corso della campagna elettorale, si è mostrato nelle pose più strane, intento in monologhi contro Grillo e Di Maio. Nell’ultimo di questi (o, almeno, uno degli ultimi), Sgarbi ha toccato anche simboli sacri: armeggiando una croce e un punteruolo, presi da un fantomatico ‘kit anti vampiri’, annunciava di voler infilzare il cuore del leader pentastellato, aspirante premier, e del comico genovese ispiratore del movimento. Così, il consigliere comunale Stefano Giaffreda ha presentato una mozione urgente in Commissione consiliare permanente, chiedendo che l’ente di corso Vannucci togliesse il proprio patrocinio alla mostra ‘Da Raffaello e Canova, da Valadier a Balla, l’Arte in cento capolavori dell’Accademia Nazionale di San Luca’, in corso a Perugia fino al 30 settembre.

«L’ente prenda posizione» «Il Comune – ha scritto Giaffreda – non può rimanere indifferente rispetto a certi comportamenti e non può consentire che il proprio simbolo ed il proprio patrocinio all’evento siano associati al nome del curatore della mostra, Vittorio Sgarbi, autore di tale deplorevole condotta, il quale, proprio in virtù del duplice ruolo rivestito, sia di senatore della Repubblica (in realtà Sgarbi è stato eletto alla Camera; ndr), sia di cultore dell’arte, dovrebbe rappresentare in ogni ambito possibile, un esempio di rispetto ed educazione. Tale ruolo di esempio vale ancor di più se si considera il grande afflusso alle mostre da parte di giovani e di scolaresche».

I voti in Commissione Ora la palla passa al consiglio comunale – a maggioranza centrodestra (proprio l’area politica che ha eletto Sgarbi in Parlamento) – che dovrà esprimersi sulla vicenda. «Mi impegnerò affinché il documento sia discusso quanto prima e mi auguro che, indipendentemente dal colore politico e nell’interezza della sua rappresentanza, il consiglio comunale stigmatizzi tale inaccettabile condotta e confermi il voto della commissione», ha detto Giaffreda a umbriaOn. In realtà, quella del colore politico è una questione saltata fuori anche in commissione: all’atto della votazione, quasi tutti i componenti di centrodestra sono usciti, ma due sono rimasti, facendo in modo così che rimanesse valido il numero legale. Alla fine, la mozione è passata con 4 voti favorevoli: due dei 5stelle (Pietrelli e, appunto, Giaffreda), uno del PD (Bistocchi) e l’indipendente di maggioranza Nucciarelli. Contrario, ma rimasto in aula, il consigliere di maggioranza Numerini, che viene definito ‘cattolicissimo’ «e nonostante questo ha votato contro», commenta Giaffreda. In ogni caso si è trattato di una sorpresa: «Non me lo aspettavo, ringrazio i consiglieri che sono usciti pur di non votare contro una cosa che evidentemente condividono».

Stefano Giaffreda

A Omphalos fu tolto per molto meno «Non mi ritengo un bacchettone che si indigna facilmente, ma ci sono limiti a tutto – rincara la dose Giaffreda – una cosa è la satira anche spinta, una cosa sono gli sfottò anche pesanti o anche le parolacce o le espressioni colorite che hanno contraddistinto persino la nascita del Movimento 5 Stelle, altro è questa roba qui, augurare la morte a qualcuno brandendo crocifisso e punteruolo. A Omphalos fu tolto il patrocinio per un’immagine che richiamava vagamente la Madonna, che fu considerata blasfema, qui mi pare che si tratti di molto peggio».

Appello alla Stranieri Ma Giaffreda non si ferma alla mostra: «Mi auguro ora che ci sia una reazione a catena e che vengano presi provvedimenti anche in altre iniziative in cui Sgarbi è coinvolto». Riferimento all’Università per Stranieri, che ha annunciato nei mesi scorsi di aver messo sotto contratto Vittorio Sgarbi per un corso di studi in Storia dell’arte. Insegnamento non ancora attivato per via delle sue incompatibilità. Le ‘forzate’ dimissioni di Sgarbi da assessore in Regione Sicilia in teoria lo avrebbero liberato per il posto da docente, non fosse per il fatto che nel frattempo è (ri)entrato in Parlamento. E, come spiegò il rettore Giovanni Paciullo a umbriaOn, anche questo rappresenta un ostacolo al suo incarico di docente, che sarebbe dovuto diventare esecutivo già lo scorso ottobre. «Io faccio un appello al rettore Paciullo, che è anche mio conterraneo – conclude Giaffreda – a riconsiderare la posizione del suo ateneo».

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