Cane finisce in terapia, l’ex padrona a giudizio

Terni, regala la bestiola ma poi si ‘pente’ e inizia a perseguitare i nuovi padroni

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di Fabio Toni

Sull’orlo di una crisi di nervi: un cane e la famiglia narnese che nell’ottobre del 2012 lo ha adottato. Tanto che la bestiola, a causa dello stress, è finita in cura da un educatore cinofilo e la famiglia si è rivolta ai carabinieri per difendere se stessa e il quadrupede dalle incursioni dell’ex padrona che, pur avendolo donato, non è mai riuscita ad accettare quella ‘separazione’. Per una storia che merita di essere raccontata.

La storia Il cane, un meticcio, nasce insieme ad altri cuccioli nell’agosto del 2012 e subito i padroni si attivano per trovargli una nuova casa, una volta terminato lo svezzamento. Ad accoglierlo è un’altra famiglia narnese che cede con piacere alle insistenze dei padroni e accetta di tenere con sé quel cucciolo così carino e affettuoso. Non lo avessero mai fatto.

Visite ripetute I primi problemi – stando a quanto denunciato direttamente ai carabinieri – cominciano subito dopo l’adozione, ad ottobre. All’inizio quelle degli ex padroni sembrano visite di cortesia, magari un po’ troppo frequenti ed eccessive, ma separarsi da un cucciolo non è facile per nessuno, neanche per chi ha deciso di donarlo.

Escalation Il punto è che nel giro di poco tempo le visite diventano tante, troppe – la stima delle ‘vittime’ è fra le quindici e le diciotto al giorno – e ogni volta è una filippica su come l’animale andrebbe tenuto, alimentato, pulito e così via. Esasperati, i nuovi padroni si offrono di restituirlo indietro, pur non di non dover più subire quello stillicidio, ma la risposta è un rifiuto. Amen, con la speranza che il messaggio sia stato capito. Macché.

La situazione precipita Anziché diminuire, le ‘incursioni’ proseguono come e più di prima e a quel punto i padroni, esasperati, chiedono agli ‘ex’ di mettere semplicemente fine a quella decina di pellegrinaggi al giorno. Apriti cielo. La risposta dell’ex padrona – «Il cane è mio, l’ho cresciuto io e lo saluto quando voglio» – non lascia presagire nulla di buono.

I ‘saluti’ E infatti, in base a quanto denunciato, la stessa inizia a passare con l’auto ogni giorno, «con cadenza regolare di due ore, dalle 9 alle 19 circa», davanti a quella che è la nuova casa del ‘suo’ cagnolino. Un fatto già di per sé inquietante, se non fosse che la donna, ad ogni passaggio, «rallenta, suona il clacson in maniera prolungata e scruta avidamente all’interno dell’abitazione». Il tutto per attirare l’attenzione del cane che, appena compare, viene salutato con frasi urlate a squarciagola – «Ciao amore mio!» – e con versi simili in tutto e per tutto a quelli dei canidi. In pratica l’ex padrona, al culmine dell’empatia, arriva ad abbaiare e ululare, nel tentativo di rievocare il feeling di un tempo.

Cane in cura La risposta della famiglia ai ‘latrati’ è una denuncia ai carabinieri di Narni, a cui espongono la loro versione dei fatti. Dai gesti volgari che di tanto in tanto accompagnano le incursioni (come il «dito medio sollevato con ampi movimenti del braccio dal basso verso l’alto») alle sofferenze patite dal cane che, disorientato dal viavai, avrebbe presentato «segni di stress e aggressività» nei confronti dei nuovi padroni. Tanto da richiedere l’intervento di «un educatore cinofilo, una sorta di psicologo, per insegnargli a non rispondere a determinati ed inutili stimoli esterni».

In tribunale Sul piano giudiziario, la vicenda ha portato già alla condanna, nel gennaio del 2014, dell’ex padrona a cui il giudice Maurizio Santoloci ha imposto una sanzione di 1.250 euro per il disturbo arrecato. Una condanna a cui la donna si è opposta e di questo, ora, si discute davanti al giudice monocratico Rossana Taverna, al vice procuratore onorario Cinzia Casciani e alle parti in causa, con la prossima udienza fissata per il 22 giugno.

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