Sembrava un semplice turnover, un modo per ottimizzare le energie in virtù dei tre impegni settimanali. Invece le motivazioni dei cambi erano anche e soprattutto di natura tecnico-tattica.
I 5 cambi di Alvini
Zanandrea
Uno dei cinque era obbligato, in virtù dell’infortunio di Dell’Orco. E Alvini lo aveva anticipato in conferenza stampa: il ‘braccetto’ di sinistra per lui deve essere di piede mancino; una condizione che permette di far circolare il pallone in un certo modo in fase di impostazione e di far venire meglio quelle combinazioni con l’esterno di fascia. Non a caso il secondo gol è arrivato proprio in questo modo. E peccato che il ragazzo scuola Juve si sia fatto poi cacciare per doppia ammonizione. Ne avremmo viste delle belle anche nel secondo tempo.
Ferrarini-Curado
Una modifica non banale anche nel modo di proporre gioco sulla fascia destra. Senza Rosi, che nasce esterno, Alvini ha scelto Curado, più agile rispetto a Sgarbi, ma comunque difensore puro. E così, come esterno, anziché Falzerano ha scelto Ferrarini, meno tecnico ma con più gamba, capace di una corsa veloce e ‘dritta’, da esterno puro. Sarà un caso, ma esattamente come il secondo gol, anche il primo è nato da una azione in cui si sono visti gli innesti del tecnico: la corsa in anticipo di Ferrarini ha preso controtempo la difesa della Cremonese dando a Burrai la possibilità di mettere palla nello spazio sulla fascia destra. Da lì, il gol di Lisi.
Matos-De Luca: attaccanti senza gol, ma…
Le reti sono arrivate da chi meno te lo aspetti, eppure la prestazione degli attaccanti non è affatto trascurabile, anzi. Con Matos e De Luca, gli ultimi due innesti di Alvini, l’attacco biancorosso è stato più presente in area di rigore, senza perdere la capacità di raccordo. Il 10 brasiliano ha saputo giostrare a metà fra la trequarti e l’attacco, aprendo spazi agli inserimenti degli esterni e dei centrocampisti. De Luca, all’esordio assoluto, si è fatto valere in area di rigore e ha saputo tenere sempre in ambasce la difesa grigiorossa, che saliva molto e spesso veniva infilata. Non è un caso che siano arrivati anche due gol annullati per fuorigioco.
L’umiltà del tecnico
Insomma, c’è molto dei cambi di Alvini in questa vittoria del Grifo. Il tecnico l’ha preparata bene e ha saputo anche modificare l’assetto in corso d’opera dopo l’espulsione. Durante l’intervallo ha detto ai suoi: ‘Ora si cambia, facciamo difesa e contropiede’. Il modulo è diventato un 3-4-1-1 ma in realtà tutta la squadra è stata brava a chiudersi a riccio e a ripartire, tanto che ai padroni di casa – tornati in campo con un surplus di attaccanti e mezzepunte – sono stati concessi solo tiri da fuori e un paio di spizzate di testa. Anche per questo, il tecnico, a fine gara, ha voluto girare i complimenti verso i ragazzi.
I meriti sono dei calciatori
«Una vittoria importante, per cui hanno grandi meriti i calciatori – ha dichiarato il tecnico nel postpartita – fino a oggi la squadra ha grandi meriti perché ha fatto un percorso positivo. Anche a Frosinone avevamo fatto una grande partita. Cominciate ad appassionarvi a questa squadra perché ha dei valori. Poi le cose possono riuscire meglio o peggio».
Critiche eccessive dopo il pari col Cosenza
«Il percorso che vogliamo fare è quello che ci siamo detti quando siamo arrivati: questa squadra ha margini di miglioramento in un campionato difficile e quindi abbiamo quell’obiettivo lì, che è la salvezza. Poi è ovvio che quando trovi una squadra chiusa vai in difficoltà, fermo restando che il Cosenza ha dei valori importanti; oggi è andata in maniera diversa, l’abbiamo vinta, grandi meriti alla squadra, ai ragazzi, è a loro che dovete fare i complimenti».
E non sottovalutare l’Alessandria…
«Ora arriva la partita più difficile dell’anno perché l’Alessandria non meritava di perdere queste partite e perché noi rischiamo di essere sopraffatti dagli entusiasmi».
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