Case popolari, il Sunia: «Informazione scarsa»

Bartolucci, segretario del sindacato Cgil di Terni: «Nel bando non è specificato come devono essere informate le persone e in molti rischiano di restare fuori ingiustamente»

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Romolo Bartolucci

di Romolo Bartolucci
Segretario del Sunia Cgil di Terni

Nella nuova edizione del bando per le case popolari (dopo la sospensione di quello del 2016 causa terremoto) non è specificato come devono essere informate le persone che avevano già presentato domanda lo scorso anno, ma che rischiano ora di restare fuori se non faranno le dovute integrazione alla domanda. Da un semplice conteggio delle pratiche effettuate i conti non tornino.

Dei circa 150 richiedenti che avevamo assistito per la presentazione della domanda nel 2016 solo 46 si sono presentati ai nostri uffici nelle scorse settimane e se è vero che manca ancora un mese alla scadenza del bando (31 Maggio 2017), è vero anche che ai richiedenti serve la nuova attestazione Isee, pratica che richiede almeno 10-15 giorni per essere portata a termine.

Dunque, il rischio concreto è che molte persone, probabilmente quelle più socialmente deboli, restino fuori dal nuovo bando per una carenza di informazione.

Per questo chiediamo ai Comuni di contattare uno ad uno i richiedenti che avevano presentato domanda nel 2016 (nel Comune di Terni si tratta di circa 400 persone, dalle quali vanno tolte quelle che hanno già aggiornato la domanda) per informarli sulle azioni che devono mettere in atto per non perdere il diritto a partecipare al bando.

Se qualcuno dovesse rimanere fuori senza essere stato avvisato correttamente sarebbe infatti un fatto grave con conseguenze dal punto di vista sociale ingiuste e per qualche famiglia anche drammatiche.

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