Caso Novelli, lunedì corteo a Roma

Giovedì ‘di passione’ fra presidi, incontri in prefettura e il botta e risposta Musaio-soci. Lunedì vertice al Mise e manifestazione nazionale. Rossi (PD): «Auspico senso di responsabilità»

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Non si allenta la tensione attorno al Gruppo Novelli e in particolare fra il cda ‘tecnico’ guidato da Alessandro Musaio e i soci – ergo, la famiglia Novelli nelle sue varie componenti – che mercoledì hanno disertato l’incontro dal notaio a Roma per il passaggio di mano agli acquirenti individuati e ‘garantiti’ dal Ministero dello sviluppo economico. Gli unici che assicurerebbero il mantenimento dell’unità del Gruppo, oltre ad un ripianamento ‘cash’ del maxi debito di 120 milioni di euro. Sulle prospettive, invece, ci sarà da ragionare e parecchio.

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Tavolo in prefettura per discutere del futuro

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Giovedì ‘di passione’ Anche la giornata di giovedì è stata ‘di passione’ e fra il presidio dei lavoratori dei vari stabilimenti di fronte alla sede di Terni, l’incontro di sindacati e istituzioni con il prefetto Angela Pagliuca e, soprattutto, il ‘botta e risposta’ fra il presidente del cda Musaio e la famiglia Novelli, la carne al fuoco non ne è mancata.

GIOVEDÌ ‘DI PASSIONE’ – LE IMMAGINI

Presidio e tensioni La mattinata è iniziata con il presidio – a cui hanno preso parte anche il vice presidente della Regione Fabio Paparelli, il sindaco di Terni Leopoldo Di Girolamo e quello di Amelia Laura Pernazza – di lavoratori e sindacati di fronte agli uffici ternani di via del Commercio. La richiesta di incontro ai soci del Gruppo avanzata sul posto è andata a vuoto – così come quella di presentarsi al tavolo di qualche ora dopo in prefettura – ma il presidio è stato caratterizzato dal faccia a faccia con il presidente del cda Alessandro Musaio. Che ha detto la sua.

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Alessandro Musaio parla con i lavoratori

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«Famiglia sia responsabile» Quest’ultimo ha incontrato lavoratori e sindacati all’ingresso della sede di Terni, spiegando che «buona parte della famiglia è disponibile a cedere, mentre una minoranza è rimasta finora silente. Mercoledì abbiamo atteso due ore invano dal notaio, con gli acquirenti. Il nostro augurio è che, essendo questa l’unica alternativa che tiene gruppo unito e salvaguarda il personale, la famiglia concluda il passaggio di mano. Non abbiamo strumenti coercitivi, ma i soci devono essere responsabili verso queste 500 famiglie». I lavoratori contestano il fatto che l’azienda paventi la possibilità del blocco stipendi di fronte allo stallo: «Lo stop all’operazione – ha detto il presidente del cda Novelli – crea difficoltà e incertezze al gruppo. Dobbiamo tenere conto di questi effetti e salvaguardare l’attività. Noi finora abbiamo chiesto ai lavoratori sacrifici, non al buio, ma sulla base del nostro compito che è quello di trovare una prospettiva. Ora c’è, ma la conclusione non dipende da noi».

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novelli-presidio«Famiglia sa tutto» In relazione alla nota fatta circolare mercoledì mattina dalla famiglia Novelli, Musaio è deciso: «I soci conoscono, illustrati da me e dal Mise, i contenuti e la struttura dell’offerta. La conoscenza del piano industriale non può riguardare chi non avrà più interessi diretti nell’attività. Non può essere baluardo. Da un pezzo ho rinunciato a comprendere alcune logiche. La situazione è semplice: se la famiglia decide di cedere, i tempi sono sicuramente celeri. E i soci di minoranza non possono ostacolare l’operazione. C’è un gruppo disponibile a mettere liquidità sul piatto, incrociamo le dita».

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«Gruppo sull’orlo del baratro» Parole a cui hanno fatto seguito quelle di Torquato, Ferdinando ed Enzo Novelli che hanno diffuso una nota per rispondere, in maniera tutt’altro che tenera, al presidente del cda: «La famiglia – scrivono – intende ribadire che non ha ricevuto alcuna informazione riguardo alle prospettive che il nuovo acquirente offrirebbe. In ordine, poi, alla carenza di interesse rispetto al contenuto del piano industriale da parte della famiglia, se ciò può avere una qualche valenza sotto il profilo strettamente formale, non ce l’ha sotto quello della coscienza e del senso di responsabilità. Infine ci corre l’obbligo di rilevare che il compito del cda da quattro anni a questa parte, in vigenza di un concordato preventivo, non era esattamente quello di portare sull’orlo del baratro il gruppo, ma, piuttosto, di sfruttare gli strumenti offerti dallo stesso concordato per risanare e rilanciare l’attività. Assistiamo, tuttavia, ad un coro unanime di voci il cui solo scopo è quello di cavalcare i timori dei lavoratori che sappiamo benissimo quanto abbiano sofferto lavorandoci ogni giorno, tutt’ora, fianco a fianco».

Lunedì manifestazione A seguito dell’incontro che si è tenuto giovedì mattina in prefettura – e in serata il prefetto Angela Pagliuca contatterà la famiglia Novelli per sollecitare una soluzione positiva della vicenda – il presidio è stato sciolto e i lavoratori hanno ripreso il proprio posto. Ora l’attenzione è concentrata sulla manifestazione di protesta indetta per lunedì 28 novembre dalle segreterie nazionali di Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil. La manifestazione, visto che per le 10 di quel giorno il Mise ha convocato le parti, invece che a Terni come previsto in un primo momento, si svolgerà a Roma e vedrà la partecipazione di tutti i lavoratori dei siti attivi in Umbria, Lombardia e Lazio.

Rossi «L’imprevisto complicarsi della soluzione alla crisi della Novelli desta preoccupazione per la continuità produttiva ed il mantenimento dei livelli occupazionali – commenta il senatore del PD Gianluca Rossi – così come sottolineato dai rappresentanti delle organizzazioni sindacali e dai quelli delle istituzioni locali e regionali. Mi auguro che nelle prossime ore prevalga il senso di responsabilità e si consenta la realizzazione di un obiettivo nell’interesse generale, di un importante sito produttivo e di centinaia di lavoratori. Il governo, tramite il ministero dello Sviluppo Economico ha lavorato positivamente sia alla ricerca di un soggetto industriale atto ad assicurare quanto illustrato, sia mettendo a disposizione della filiera agroalimentare anche lo strumento dell’area di crisi complessa, di cui ovviamente l’azienda Novelli e i suoi lavoratori potranno avere tutto il beneficio possibile. Certamente sosterrò anche con gli strumenti parlamentari a disposizione l’iniziativa del governo, delle istituzioni umbre e soprattutto quella dei rappresentanti dei lavoratori».

terni-prefetto-pagliuca-copyIl Prefetto Angela Pagliuca, il Prefetto che ha convocato le parti nel suo ufficio, ma senza ottenere che si presentassero i Novelli, fa sapere che «nell’esprimere la vicinanza delle istituzioni ai lavoratori del gruppo Novelli, verranno esperiti tutti gli interventi consentiti per una positiva conclusione della trattativa».

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