Cassa integrazione, cresce la straordinaria

Incremento del 39,78% in dieci mesi in Umbria, mentre diminuiscono (-14,79%) le ore complessive a cui le aziende hanno fatto ricorso nel 2016

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Sono state 624.056 le ore di cassa integrazione autorizzate in Umbria nel mese di ottobre, il 21,05% in meno rispetto allo stesso mese dello scorso anno. Il totale, nei primi dieci mesi del 2016, ha raggiunto i 9 milioni, 638 mila e 991 ore, con una diminuzione del 14,79% sullo stesso periodo del 2015. A renderlo noto è l’Inps, che fa notare come il dato nazionale fa registrare un calo del 13,92%

IL REPORT DI INPS SULLA CASSA INTEGRAZIONE

La cassa ordinaria Le ore autorizzate di ‘cassa’ ordinaria sono state, ad ottobre, 170.219 (-19,24%), per un totale dei primi dieci mesi di 2.747.810 ore (-25,41%). La cassa integrazione ordinaria – in Italia si registra un calo del 30,832% – è una prestazione economica per integrare o sostituire lo stipendio dei lavoratori dei comparti industria ed edilizia che hanno subito una sospensione o una riduzione dell’attività lavorativa dovuta ad una situazione aziendale di difficoltà causata da intemperie stagionali, situazioni temporanee del mercato, altri eventi temporanei che non sono dovuti a responsabilità del datore di lavoro o dei lavoratori.

La cassa straordinaria Le ore autorizzate di ‘cassa’ straordinaria, invece, sono state 416.390 (+7,85%), per un totale dei primi dieci mesi di 5.908.962 ore (+39,78%). La cassa integrazione straordinaria  – in Italia è cresciuta dell’1,55% – viene concessa in presenza di presupposti eccezionali quali la ristrutturazione e la riconversione dell’attività dell’azienda, la crisi dell’azienda che rileva a livello di settore oppure di territorio, le così dette procedure concorsuali come il fallimento, la liquidazione coatta amministrativa, l’amministrazione straordinaria.

La cassa in deroga Le ore autorizzate di ‘cassa’ in deroga, poi, sono state 37.447 (-80,66%), per un totale dei primi dieci mesi di 982.219 (-71,12%). La cassa integrazione in deroga – il calo nazionale è stato del 41,63% – è uno strumento di sostegno al reddito di lavoratori che non potrebbero accedere ai benefici della cassa integrazione guadagni. Può essere concessa con riferimento ad aziende che operano in determinate aree regionali oppure che operano in specifici settori produttivi in base ad appositi accordi governativi.

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