Cercato, non risponde: «È il sonno profondo»

Terni: otto mesi di reclusione definitivi per un 50enne ternano che, sottoposto a misura, non aveva risposto al campanello suonato dalla polizia

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Al primo controllo, erano le 1.55 di notte, non aveva risposto. Alle 4.10 del mattino gli agenti avevano suonato nuovamente al campanello della sua abitazione e l’uomo – ternano di 50 anni – si era fatto trovare in casa. «Perché non ho risposto prima? Forse perché ho il sonno profondo». Tutto inutile, la condanna con rito abbreviato da parte del tribunale di Terni per evasione – otto mesi di reclusione – è stata confermata nel marzo del 2017 dalla corte d’appello di Perugia e ora anche dalla Cassazione.

La vicenda

L’uomo era stato sottoposto alla misura cautelare personale che prevedeva la permanenza presso la sua abitazione in orario notturno. A nulla sono valse le giustificazioni legate ad una fase del sonno – quella del primo ‘check’ delle forze dell’ordine – particolarmente profonda. Il suo campanello di casa era perfettamente funzionante e ciò, unito ai precedenti dell’uomo, è bastato ai giudici di prima istanza, dell’appello e della Suprema Corte a fornire una lettura univoca della vicenda. Oltre alla pena definitiva, il 50enne dovrà pagare anche 2 mila euro alla cassa delle ammende.

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