di Francesco Filipponi
Consigliere comunale Pd Terni
Addolora che quanto evidenziato da me nell’audizione in II commissione dei vertici di Usl e azienda ospedaliera, e ancor prima il grido di allarme lanciato ad ottobre del 2018, abbia trovato riscontro. Il disimpegno dell’assessorato regionale alla sanità sulla Città della salute di Terni è gravissimo. Altro che cambio di rapporti tra Terni e Perugia, come promesso dal sindaco Latini al momento del suo insediamento. Sulla cancellazione dei fondi per la Città della salute di Terni, per dare una degna sistemazione agli uffici e soprattutto alla medicina territoriale, pesa la subalternità di questa amministrazione comunale alla amministrazione regionale e la non rilevanza del Lega ternana nei confronti dell’assessore regionale che secondo la vulgata sarebbe arrivato dal Veneto direttamente per volontà del leader massimo del Carroccio.
La città della salute a ridosso del ‘Santa Maria’ avrebbe portato risparmi sugli affitti – ben 700 mila euro l’anno in via Bramante – e una reale integrazione dei servizi tra Usl e azienda ospedaliera, al fine di evitare doppioni e soprattutto colmare lacune. Totale – anche su questo tema – la mancanza di azione del sindaco Latini che pure era stato investito del problema da un mio atto di indirizzo di ottobre 2018. In quella occasione ricostruivo la situazione e chiedevo che l’amministrazione comunale si facesse sentire nei confronti di Usl2 e Regione per definire quanto prima la progettazione e per lavorare a infrastrutture di supporto fondamentali, se non altro, per una migliore dislocazione degli spazi a disposizione, dell’elisoccorso. Nessun riscontro da parte dell’amministrazione comunale, se non i soliti convenevoli con la Regione ‘amica’.
Oggi ci troviamo di fronte a una situazione che vede la sola promessa del nuovo ospedale a fronte peraltro di un continuo impoverimento dell’azienda ospedaliera di Terni nei confronti di quella di Perugia. Condividiamo e facciamo nostra la preoccupazione degli operatori sanitari che in questi ore hanno evidenziato come ci troviamo di fronte a una autentica beffa per Terni ed a una mortificazione dei servizi e degli operatori sanitari di Terni.