Comune di Narni, Asit: minoranze schierate

A fronte della privatizzazione della società le opposizioni si chiedono le motivazioni di questa scelta affrettata e propongono l’azienda speciale

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A minoranze unite, il 27 dicembre, nella sala Consiliare del Comune di Narni, si discute di aziende speciali. La questione esposta durante la conferenza stampa, infatti, riguarda la privatizzazione dell’Asit, l’Azienda servizi integrati territoriali.

La storia Nel 2001 venne creata la società che operò fino al 2013 portando, dice Sergio Bruschini (Fi), «gravi» problemi al Comune. Così nel 2013 si decise di cedere il ramo d’azienda igiene urbana all’Asm di Terni e a Narni rimase in mano solo «l’Asit per la gestione dei servizi strumentali». Le minoranze allora chiesero l’allontanamento del vecchio presidente che fu sostituito da un presidente pro tempore che per qualche mese avrebbe dovuto gestire l’ordinaria amministrazione con un cda di soli dirigenti comunali ed entro tre o quattro mesi si sarebbe dovuto procedere alla riorganizzazione definitiva della parte di azienda rimasta in capo al comune.

L’Asm e i debiti  Nella cessione del ramo igiene urbana, l’Asit non ha ceduto ad Asm 1.400.000 euro di crediti ‘Tia’ (Tariffa di igiene ambientale). «Le ragioni rimangono ancora oscure», affermano dalle minoranze. «Questi crediti – spiegano – vengono iscritti nel bilancio sotto la denominazione ‘competenza’, vuol dire che sono virtuali. Ci sono sulla carta per quadrare i conti, ma in cassa non esistono euro spendibili. L’ azienda, quindi, per pagare il personale e i servizi è costretta a rivolgersi agli istituti di credito con anticipazioni e relativi costi per gli interessi. L’operazione che sarebbe dovuta durare qualche mese in realtà dura anni. Siamo al 2015 e sorpresa. Dai bilanci esce fuori che questi interessi hanno maturato un debito di 170.000 euro, ai quali si aggiungono i famosi crediti non passati a suo tempo ad Asm pari a circa 900 mila euro».

Il rimpallo  Il consiglio nel gennaio del 2016 da mandato di procedere alla sistemazione del ramo aziendale rimasto in capo al Comune, ma per fare ciò il bilancio deve esser in pari. «Non si può per legge mettere a gara un’azienda con debiti da ripianare. Non si decide mai nulla e intanto maturano altri debiti, et voilà, ulteriori 55.000 euro. Alla fine la soluzione. I debiti o meglio crediti di dubbia esigibilità (535.000 euro) se li dovrebbe beccare l’Asm, mentre il debito da interessi, salito intanto a 220 mila euro, sempre i cittadini. E non è finita ‘dulcis in fundo’ tutta questa operazione prevede una gara miracolosa con un nome strano ‘gara a doppio oggetto’. Quasi una sorta di assegnazione semidiretta ove si prevede l ingresso di privati per una quota del 49 per cento».

La proposta Siamo così arrivati ai giorni nostri e per risolvere il problema, Luciano Novelli, Sinistra per Narni, facendo da portavoce a tutte le minoranze, propone una soluzione alternativa: l’azienda speciale. «L’hanno già sperimentata città importanti come Torino e Napoli. In questo modo il Comune è l’ente strumentale, ma mantiene piena facoltà giuridica. L’azienda potrebbe, quindi, partecipare ad appalti e consorzi per la gestione dei servizi. Infine il direttore sarebbe eletto con un concorso pubblico e a vigilare sull’operato sarebbero la segreteria e la ragioneria del Comune».

Unione sindacale di base A sostenere la proposta delle minoranze anche Graziella Cetorelli, rappresentante dell’Unione sindacale di base. «Quello che ci preoccupa della privatizzazione voluta dalla maggioranza sono le ricadute che ci saranno su lavoratori e cittadini. Il 29 dicembre – spiega – in Consiglio si discuterà e si approverà il piano di trasformazione dell’Asit da Spa a Srl, con una riduzione del capitale sociale da 120 mila euro a 80 mila euro e la società pubblica al 100 per cento verrà trasformata in una società mista pubblico-privata, con una partecipazione pubblica minima al 53,37 per cento. Non capiamo la necessità di tale scelta, ma soprattutto abbiamo dubbi sui reali benefici per la cittadinanza e per i lavoratori a seguito della cessione contestuale di quote e di servizi a privati. Riteniamo possibile optare per altre forme di società e di gestione dei servizi che il Comune di Narni potrebbe svolgere direttamente, valorizzando le professionalità e le competenze del personale attualmente in forza di Asit, anche attraverso un’azienda speciale che avrebbe tutte le caratteristiche dell’autonomia dell’azienda, ma manterebbe un totale controllo pubblico. Chiederemo per questo un confronto all’Amministrazione comunale per capire chi sono gli effettivi beneficiari di questa scelta».

 

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