Comune di Terni, assessori depotenziati

‘Operazione Spada’, il sindaco Di Girolamo, sceglie una strada intermedia: non rimuove gli indagati, ma toglie loro alcune deleghe

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Le parole che usa per spiegare la decisione, il sindaco di Terni Leopoldo Di Girolamo, le ha certamente scelte con cura. Perché le decisioni maturate in queste ore, in seguito a quella ‘Operazione Spada’ che sta facendo passare giorni e notti agitati a parecchia gente, si prestano alle interpretazioni più diverse. Operazione che è stata sicuramente oggetto dell’incontro che, di prima mattina, il sindaco ha avuto – in un grande albergo ternano – con il consigliere regionale Eros Brega.

Stefano Bucari

Stefano Bucari

Depotenziati Il sindaco, infatti, ha deciso di non accettare le richieste che provenivano dalle opposizioni in consiglio comunale (e pure da chi in consiglio non c’è) di far fuori dalla giunta i due assessori indagati (Vittorio Piacenti D’Ubaldi e Stefano Bucari), ma ha tolto loro alcune deleghe importanti.

Le deleghe Vittorio Piacenti D’Ubaldi deteneva quelle al Bilancio, Patrimonio, Aziende partecipate e Risorse umane;  mentre Stefano Bucari era titolare di Lavori pubblici, Servizi cimiteriali, Qualità urbana e arredo urbano, Decoro urbano, Puc, Piano triennale delle opere pubbliche, Verde pubblico, Igiene pubblica, Protezione civile, Infrastrutture, Urbanistica, Prg, Peep, Paip, Suape, Edilizia privata, Toponomastica, Progetto città della salute.

Piacenti D'Ubaldi Di Girolamo

Vittorio Piacenti D’Ubaldi

La ridistribuzione Ad Emilio Giacchetti vanno Servizi cimiteriali e Verde pubblico, Qualità urbana, Arredo urbano, Decoro urbano e Igiene pubblica. A Piacenti D’Ubaldi, a cui viene ‘sfilata’  la delega alle Aziende partecipate, vengono assegnate quelle al Turismo, al Commercio e al Marketing Territoriale. A Francesca Malafoglia viene assegnata la neo istituita delega all’Efficentamento energetico, mentre i Servizi scolastici vanno a Tiziana De Angelis.

Il sindaco «Di comune accordo con tutti gli assessori – dice Leopoldo Di Girolamo – in un clima di grande collaborazione e trasparenza, ho deciso una diversa assegnazione delle deleghe che hanno a che fare con l’inchiesta giudiziaria che si è evidenziata nei giorni scorsi. Si tratta di un provvedimento, il mio, teso a garantire che l’azione amministrativa in tutti i settori possa procedere con grande tranquillità ed efficienza, così come ci siano tutte le migliori condizioni possibili per l’approfondimento in corso da parte della magistratura. Ho inteso insomma rimuovere eventuali conflitti tra la necessità di proseguire l’azione amministrativa e la necessità dell’azione giudiziario in corso».

Dirigenti e funzionari Nei prossimi giorni, prosegue il sindaco. «valuterò se sia necessario prendere provvedimenti anche per quanto riguarda la struttura amministrativa e le direzioni, sempre nell’ottica di garantire ai dirigenti e ai funzionari dell’ente la massima serenità gestionale. L’operato dell’amministrazione comunale e del sindaco che la guida mi sembra molto netto: con la trasmissione del bando delle mense all’Anac, con la rimodulazione delle deleghe, vogliamo agire con atti concreti e tangibili per rafforzare i concetti che abbiamo sempre inteso portare avanti: legalità, correttezza, trasparenza. I nostri sono atti concreti, dimostrando rispetto per la sacrosanta e imprescindibile richiesta di correttezza che arriva dalla città, per il lavoro della pubblica amministrazione e per quello della magistratura. Lascio ad altri le grida, le ingiurie, il giustizialismo per cavalcare l’onda e seguire il vento. Noi continuiamo il nostro impegno sui temi dell’area di crisi complessa, del riequilibrio finanziario, di agenda urbana, dei fondi europei, delle infrastrutture, convinti che la città abbia bisogno di questo e non di forcaioli pronti a paralizzare Terni».

Bilancio in consiglio Martedì prossimo, intanto, la variazione al bilancio di previsione 2016-2018, l’individuazione dei componenti del ‘Gruppo amministrazione pubblica’ e del ‘Perimetro di consolidamento’ saranno oggetto di discussione in consiglio comunale (qui l’ordine del giorno), che potrebbe proseguire anche il giorno dopo. Ma intanto arrivano le reazioni alla decisione del sindaco.

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Il consiglio comunale

Le tensioni Proprio a proposito di consiglio comunale, il sindaco Di Girolamo fa un’aggiunta: «Avverto la necessità di ringraziare tutti coloro che si sono adoperati affinché la seduta del consiglio comunale di lunedì scorso si sia potuta svolgere in un contesto di correttezza amministrativa e sostanziale. Un particolare ringraziamento va alla presidenza dell’assemblea cittadina, alla segreteria, ai vigili urbani, ai dipendenti comunali che hanno dato il loro contributo in tal senso. Esprimo solidarietà a quei consiglieri che si sono sentiti particolarmente feriti da quelle accuse qualunquiste, offensive, non veritiere che sono arrivate da una contestazione organizzata e tesa a paralizzare l’attività della massima assemblea cittadina».

«Provocazioni e show» Di Girolamo dice che «a fronte delle provocazioni, degli show, della semina dei giocattolini, aver risposto con rispetto delle regole, delle istituzioni, delle procedure a garanzia del confronto democratico, ha dimostrato un diverso approccio alla vita pubblica della città. C’è chi si attiene alle regole del confronto pubblico, e si spende anche in prima persona affinché siano salvaguardate, e chi invece grida, insulta, abbandona il confronto dell’aula magari, per fortuna solo in alcuni casi, man forte alla claque. Questa mattina ho letto alcune dichiarazioni, in alcuni casi anche di figure di rappresentanti democratici di alto livello, che non trovano alcun riscontro di quanto ho potuto vedere in prima persona. Chiedere, in maniera garbata e cortese, il rispetto dell’emiciclo del consiglio comunale, del confronto pubblico, del regolamento del consiglio comunale, è un dovere civico, è un operato da autentici democratici. Le maggioranze e i governi della città cambiano, le istituzioni e le regole del confronto democratico restano, tranne che non si voglia sostituire i luoghi e gli organismi della democrazia con realtà virtuali e con partecipazioni eterodirette».

Forza Italia «Le opposizioni unitariamente – dicono il capogruppo Francesco Maria Ferranti e i consiglieri Stefano Fatale e Federico Brizi – chiedevano lunedì di discutere un ordine del giorno per capire come il sindaco volesse affrontare questa nuova situazione che va oltre le incapacità amministrative e precipita addirittura nel giudiziario. Volevamo portare subito dopo le comunicazioni del sindaco il dibattito in aula sulle cose concrete e di reale interesse pubblico. Con la consueta arroganza e prepotenza il dibattito sotto gli occhi della città è stato evitato e neanche 36 ore dopo il sindaco e la segreteria del Pd decidono di rimescolare le deleghe tra gli assessori mantenendo però in carica i due assessori indagati. Sia ben chiaro a questa penosa maggioranza di centrosinistra che non è con il gioco delle tre carte che si risolvono i problemi legati alla dignità e al rispetto delle istituzioni sul quale è calato un velo di opacità fortissimo del quale il Pd ha tutte le responsabilità. La trasparenza e la correttezza si ripristinano solo con una giunta che non delibererà con il voto di amministratori coinvolti in fatti e indagini così gravi da compromettere la credibilità complessiva di chi governa il capoluogo. Se si vogliono dare segnali li si diano nella direzione della correttezza e della diligenza e non della solita furbesca presunzione che porta solo danni ai concittadini e alle attività economiche che qui operano».

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