Comune di Terni: «Logica delle svendite»

Il consigliere Enrico Melasecche sollecita il sindaco Di Girolamo ad agire. Pasculli (M5S): «Sindaco dimettiti»

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«In una fase di crisi gravissima per Terni la parola d’ordine è salvare la pelle. Cioè la poltrona. Ovviamente la propria, quella del ceto politico che ha causato il disastro». Oppure: «E’ ufficiale, il buon governo e la competenza del centrosinistra locale hanno indebitato i cittadini ternani per oltre 15 milioni di euro». Enrico Melasecche (I love Terni) e Federico Pasculli (Movimento 5 Stelle) scatenati su quella che a palazzo Spada chiamano ‘manovra contabile’.

Enrico Melasecche

Enrico Melasecche

Palmetta «Nella confusione generale le notizie si affastellano, debiti fuori bilancio spuntano come funghi, nascosti furbescamente da assessori e dirigenti, sindaco da sette anni ed oltre benedicente. Tutte le soluzioni vengono studiate pur di rimanere a galla rimandando cinicamente il peso delle responsabilità di lustri ai fessi che verranno, soprattutto al popolo bue che è bene si eserciti a soffrire. Alcune scelte del passato da vacche grasse non si toccano. Quelle no», esclama Melasecche. «Chiunque si rechi a vedere la tragedia di Villa Palma, come ha fatto la I Commissione, proseguendo sulla strada della collina arriva a Palmetta, l’antica, deliziosa villa, posta in posizione dominante e panoramica sulla città. Assegnata dai tempi del sindaco Raffaelli all’associazione Demetra. Scopo sociale? Aggregazione giovanile. Alcuni soggetti, beati loro, figli anche di dirigenti politici del Comune, di quelli che contavano, hanno, fra gli altri, anche il privilegio di rimanere sempre giovani. La villa di Palmetta rimane un’enclave a loro gentile disposizione per esercitazioni canore, affabulazioni filosofiche e, non guasta mai, disquisizioni gastronomiche. Mens sana in corpore sano. Come dire al popolo bue si aumentano brutalmente i costi delle mense scolastiche del 15%, si aumenta anche la Tassa Rifiuti ma i privilegi ai figli d’arte di questa sinistra bulimica non si toccano».

Il Caos Melasecche incalza: «Oltretutto il Comune aveva stanziato cifre rilevanti da mettere a disposizione di quei giovani fortunati per ristrutturare l’immobile ma, da quello che si vede, forse qualche problema c’è stato. Vorremmo timidamente capire che fine hanno fatto quei soldi e chi sta controllando. Nel frattempo costoro trovano il tempo e la voglia di fare, sempre a spese della collettività, le casette sugli alberi del Caos, tanto per animare una città in catalessi, con l’assessore Armillei che benedice tanta produttività strategica e quello al bilancio che si guarda bene dal disturbare costoro nel porre in vendita quella villa deliziosa in una sorta di priorità alla rovescia. La ex Foresteria della vecchia Terni, acquistata dalla giunta Ciaurro quale sede del Polo Universitario la si svende (intanto la si affitta a canone “agevolato” al compagno Mario Andrea Bartolini). Ai poveracci si tagliano i contributi sociali, si pagano con ritardi vergognosi i contributi per l’affido familiare di ragazzi meno fortunati, agli anziani indigenti non si aumenta di un solo euro al mese le povere indennità da fame, pur sostituendo di fatto dipendenti comunali che costerebbero al Comune dieci volte tanto, ma ai giovanotti intellettuali di sinistra guai a togliere le brioches, potrebbero dispiacersi. Presento una apposita interrogazione al sindaco per comprendere la logica delle svendite affinché si guardi bene dal ridurre privilegi sfacciati per i figli dei suoi amici e compagni».

Federico Pasculli

Federico Pasculli

Gravi decisioni Ai 15 milioni di euro, spiega Pasculli, «vanno aggiunti circa un milione e settecentomila euro di debiti fuori bilancio, le cui spese, se correttamente inserite nel bilancio di previsione del 2015, avrebbero probabilmente condotto al predissesto già un anno fa. La Giunta, con la connivenza della maggioranza tutta, governa pertanto illegittimamente, assumendo gravi decisioni politiche senza averne più un giusto diritto. Su questo fronte ci stiamo già adoperando perché si faccia chiarezza quanto prima. Le maggioranze di centrosinistra hanno fallito, i numeri sono spietati e non lasciano spazio a mistificazioni. Non dimentichiamo che questo debito assume ancor più rilevanza se contestualizzato in una città in cui la pessima qualità dei servizi è accompagnata da una tassazione locale gravosa».

Futuro ipotecato Secondo il consigliere pentastellato, «forse non è chiaro che i loro errori ricadranno totalmente sulla testa di noi cittadini ternani, saremo infatti costretti a ripagare questi debiti, spalmati su più anni, a fronte di gravosi interessi. È stato ipotecato il futuro di intere generazioni. Inoltre noi ternani saremo costretti a subire altri tagli ai servizi locali e molto probabilmente perderemo alcuni beni della collettività grazie alla privatizzazione di aziende partecipate come le farmacie comunali AFM e ASM. Se non bastasse tutto ciò saremo costretti a vedere aumentate le nostre tasse. Per questo riteniamo doveroso che la maggioranza tutta ed il Sindaco Di Girolamo, informino con una lettera di scuse in merito alla gravità della situazione in cui hanno ridotto le casse comunali, i cittadini di Terni. Una lettera accompagnata da dimissioni immediate. Si vada subito al voto. Noi siamo pronti».

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