Consiglio grande, Perugia è assente

Lunedì si discuteva di progetti e opere per la città. Ma pochi cittadini seguono il dibattito. Gli interventi di Fioroni e Calabrese

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Le grandi opere, i grandi cantieri, ci sono. Perugia, forse, un po’ meno. Dopo il clamore mediatico dei giorni scorsi, soprattutto social, con un’assemblea un po’ sotto tono per illustrare i dettagli del progetto agli Arconi, il consiglio comunale lunedì si è allargato alla partecipazione cittadina con una discussione sui tanti cantieri aperti e in via di definizione in città. C’era stato anche un esplicito invito del presidente Varasano, per iscriversi a parlare. Ma la partecipazione è stata inferiore alle attese. O forse no, visto che è in linea con le precedenti manifestazioni pubbliche di questo tipo.

Pochi i presenti

I sassolini di Calabrese Un aspetto che non passa inosservato, tanto che l’assessore Calabrese lo sottolinea, togliendosi qualche sassolino dalle scarpe, evidenziando come questo sia «un periodo in cui va di moda criticare, soprattutto davanti a una tastiera». Il riferimento è alle strade, mai come in questo periodo oggetto di un radicale intervento di rifacimento che vede l’assessore in prima linea e agli stessi Arconi, sul cui progetto si è scatenata una bagarre social che poi non ha trovato riscontro nei momenti di confronto diretto organizzati da una parte e dall’altra.

Appuntamento con la storia «Mai come in questo periodo – ha detto l’assessore ai lavori pubblici – c’è progettazione e fermento sui cantieri cittadini, per rendersene conto basta vedere il portale dei lavori pubblici accessibile dal sito internet del Comune. Quello che stiamo per vivere è un appuntamento con la storia, come ho già avuto modo di dire, al di là delle presenze all’assemblea. Spiace che la foto di un cantiere in corso dove si vede una struttura che esce di un metro e 20, che ha consentito di mantenere gli standard e gli spazi per la realizzazione di una biblioteca. La qualità si potrà valutare solo una volta terminati i lavori. Abbiamo sentito di tutto su quella foto, sembra quasi politicamente scorretto non criticare a Perugia davanti a quella foto, di questi tempi».

perugia consiglio grande Fioroni

Michele Fioroni

Progetto sul Turreno «Perugia ha bisogno di costruire grandi spazi in condivisione e di innovazione – dice l’assessore Fioroni – noi dobbiamo cercare di mettere nuove scintille in questo progetto. Fontivegge, Arconi, Mercato Coperto, Turreno: c’è un filo rosso che segue il percorso della tecnologia, dell’innovazione e dei servizi, con l’obiettivo di creare un percorso creativo per i giovani». Proprio sul Turreno la notizia arriva dall’assessore regionale Bartolini: «Siamo arrivati alla conclusione dell’iter, chiedo pertanto al sindaco Romizi di convocare il tavolo per decidere sugli ultimi dettagli».

«Ascoltate le critiche» Forte, fortissimo, il primo intervento dal pubblico. È di Gabriella Mecucci, giornalista ed ex presidente di Corecom Umbria, proprio sugli Arconi: «Sono convinta che il progetto sia sbagliato e sia un vulnus per la città. Come si fa a non vedere quanto sia brutta questa opera? Il comune non può fare a meno di occuparsi di questo problema e non può non ascoltare le critiche che sono arrivate, soprattutto da Italia Nostra». Poi arriva anche una proposta sugli eventi: «C’è una grande tradizione musicale a Perugia, ci sono due auditorium, facciamo diventare ‘Perugia città della musica’ un brand. Questo è il software su cui il comune potrebbe lavorare».

perugia consiglio grande maggioranza«Non fare speculazioni politiche» Interventi propositivi anche quelli di Fabio Maria Ciuffini e di Primo Tenca. Si parla di un piano regolatore condiviso, di funzionalità dei luoghi che tenga conto degli aspetti correlati. «Non possiamo solo parlare di quale funzione dare ai luoghi ma anche come accedervi. Devono essere aspetti partecipati tra istituzioni e cittadini. Poi non possiamo pensare di intervenire sull’ esistente con le stesse procedure che abbiamo utilizzato fino a oggi perché proseguendo così il centro rimane immobile. Meno tenere, invece, le parole di Tenca che dopo essersi chiarito con Calabrese per aver abbandonato l’assemblea venerdì scorso, chiarisce il suo intento. Fare proposte per Perugia – dice – non si può giocare sulla pelle della città per speculazioni politiche. Democrazia significa anche fare e accettare critiche. Da tempo chiedo che ci sia un incontro tra Regione comune cittadini e soprintendenza per cambiare il progetto degli Arconi. Altrimenti si lascia così ma significa infliggere una ferita alla città». Infine la stoccata al vicesindaco Barelli: «Dove sono finiti tutti quegli intellettuali che si battevano il petto per San Bevignate e oggi rinnegano il loro trascorso in Italia Nostra? Sono anni che chiedo di fare un ragionamento sui buchi neri del centro storico – conclude Tenca –  e programmare progettualità. Come possiamo fare proposte quando gli eventi che ci sono, come quello vergognoso che è finito ieri, costringono i residenti a stare in casa?». E poi le ipotesi costruttive, come il trasferimeto della pista di atletica a pian di Massiano e la realizzazione di uno spazio per concerti e fiere, tutto l’anno, al Santa Giuliana.

 

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