Coronavirus, famiglia umbra in quarantena. Controlli sui voli

Uno dei componenti è tornato dalla Cina nei giorni scorsi. Ma come? Serve il blocco aereo? Intanto la Regione aumenta i controlli a Sant’Egidio

Condividi questo articolo su

di P.C.

Una famiglia umbra è in isolamento nell’ambito del piano di prevenzione contro il Coronavirus. Uno dei componenti è infatti tornato dalla Cina nei giorni scorsi, nelle ultime due settimane.

TERNI, FUGA DI CLIENTI DAI RISTORANTI CINESI

Altri 5 giorni

Al momento, per ovvie ragioni di privacy, non sono stati diffusi dettagli sulla famiglia né sulla città di provenienza, ma fonti regionali rivelano che le persone non presentano sintomi e che la misura è da considerarsi a scopo precauzionale. I componenti del nucleo familiare resteranno in quarantena cinque giorni, il tempo necessario per arrivare alla fine del periodo canonico di incubazione del virus che è di due settimane circa.

«ECCO COME VIVO NELLA CINA DEL CORONAVIRUS»

Come è arrivato? Il blocco è aggirabile?

Mentre ci appare legittimo chiederci come sia arrivato, visto che c’è il blocco dei voli dalla Cina, interessante sottolineare l’appello degli italiani in Cina che chiedono al governo di riaprire i voli e i collegamenti diretti verso la Cina. Alcuni di loro fanno notare all’Ansa come, volendo, il blocco si possa agevolmente aggirare (come probabilmente avrà fatto l’ultimo arrivato). Inoltre, chiudere i voli diretti mette gli italiani che stanno a Macao e a Hong Kong più in pericolo. «Ci obbligano a prendere più voli, ad attraversare più Paesi, più aeroporti, ad entrare in contatto con più persone. E quindi questo mette più a rischio i cittadini italiani che devono tornare a casa».

GLI ULTIMI UMBRI ARRIVATI PRIMA DEL BLOCCO

La Regione: «Aumentati i controlli»

Già da qualche giorno, così come previsto dal Ministero della Salute per fronteggiare l’emergenza Coronavirus, sono stati avviati anche all’aeroporto di Perugia i controlli sui passeggeri in arrivo in Umbria con un volo internazionale: lo comunica l’assessore regionale alla Salute, Luca Coletto. All’aeroporto San Francesco di Perugia nelle ore di arrivo dei voli internazionali è operativo un team di controllo di medici del 118 e dell’Usmaf, l’Ufficio di sanità marittima, aerea e di frontiera del Ministero della Salute che si occupa del controllo sanitario su passeggeri e merci che transitano attraverso punti d’ingresso transfrontalieri. Ai passeggeri vengono effettuati i controlli previsti dal Protocollo ministeriale, compresa la rilevazione della temperatura corporea attraverso un termometro a infrarossi. I soggetti con temperatura corporea superiore a 37,5 vengono sottoposti a ulteriori valutazioni prendendo informazioni su pregressi viaggi in zone a rischio o eventuali contatti con persone anche queste a rischio. Al momento tutti i controlli hanno dato esito negativo.

A CASTELLO L’ALLARME, MA ERA H1N1

I casi sospetti umbri

Si tratta del terzo ‘caso’ umbro legato al Coronavirus, dopo i due fratelli folignati rimpatriati con il volo di Stato nei giorni scorsi e attualmente in quarantena nel centro olimpico della Cecchignola, a Roma. Sono cinque, invece, i soggetti arrivati con sintomatologie da valutare nei reparti di malattie infettive delle strutture regionali e che in realtà si sono rivelati ‘non casi’. Di questi, un soggetto non aveva alcun requisito, due persone erano provenienti da zone endemiche e altre due avevano avuto contatti con soggetti provenienti dalla Cina. Inoltre l’università per stranieri di Perugia ha segnalato l’ingresso di tre studenti cinesi rientrati dalla Cina che, comunque, presi in carico dai servizi territoriali, non sono stati diagnosticati come casi o sospetti.

SPOLETO: «FEBBRE PRESA IN CINA». SCHERZAVA, DENUNCIATO

Coletto: «Situazione sotto controllo»

L’assessore regionale alla sanità Luca Coletto ha rassicurato i cittadini sulla situazione, definita «sotto controllo». Istituito da sabato il numero verde regionale 800.636363 per avere informazioni sull’infezione e sulle modalità di trasmissione. «I medici di famiglia, costantemente monitorati hanno dichiarato di non aver dovuto affrontare situazioni complesse e di non registrare particolari allarmismi da parte della popolazione. Così come risultano chiare e applicabili anche dai singoli cittadini la comunicazioni e le informazioni veicolate dal ministero della Salute e dagli organi preposti».

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli