Corte dei conti: «Ecco i temi caldi»

Promossa l’amministrazione umbra. La magistratura contabile alle prese con dipendenti ‘infedeli’ e dirigenti furbetti. Grande attenzione sulla Gesenu

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di L.P.

La pubblica amministrazione umbra viene promossa con ampia sufficienza. Lo ha detto venerdì mattina il procuratore regionale della Corte dei conti Antonio Giuseppone nell’illustrare l’attività svolta dalla magistratura contabile nel corso del 2015 durante la cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario. Presenti tutte le istituzioni alla scuola di Lingue estere dell’esercito, dove il procuratore regionale ha esposto la relazione sull’attività della magistratura assieme a quella del presidente Angelo Canale.

LA RELAZIONE DI ANTONIO GIUSEPPONE

Partecipate e consulenze Un giudizio positivo, quello espresso dalla Corte, nonostante ci siano ancora «parecchie cose da sistemare. Bisogna tenere puntata la lente d’ingrandimento sulla gestione del personale, sulle consulenze e sui fondi comunitari». Un vero e proprio nervo scoperto quello delle società partecipate, per questo la magistratura contabile ha assicurato la massima attenzione sulle vicende che riguardano la Gesenu, almeno per quanto riguarda eventuali danni subiti dai soci pubblici. «Siamo con gli occhi aperti – ha riferito Giuseppone – e se intravedremo margini saremo pronti a intervenire». Altro tema caldo è quello delle consulenze, ambito in cui gli enti locali tendono a forzare la mano per conferire incarichi.

LA RELAZIONE DI ANGELO CANALE

I saluti della Marini «Una funzione importante, quella svolta dalla Corte dei Conti, soprattutto per l’amministrazione regionale da quando è stato introdotto il giudizio di parificazione del bilancio delle Regioni da parte della stessa». E’ il commento, che si unisce alla gratitudine e agli auguri per un nuovo anno di intense attività, della presidente della regione Catiuscia Marini intervenuta alla cerimonia. «La nostra Regione – ha aggiunto Marini – ha un bilancio solido, grazie al controllo che abbiamo operato dei grandi aggregati di spesa, dalla sanità al trasporto pubblico locale, alle spese di funzionamento e per il personale. Quanto al tema delle società partecipate la Marini ha ricordato che anche in questo caso il processo di riforma è stato particolarmente importante in Umbria e che, per ciò che riguarda le partecipate della Regione i loro bilanci sono in ordine. La presidente ha infine fatto riferimento all’altrettanto positiva collaborazione per ciò che riguarda l’attenta e rigorosa verifica da parte della Corte dei Conti del corretto utilizzo dei fondi comunitari, ricordando lo specifico protocollo d’intesa tra Regione e Guardia di Finanza per azioni di controllo «che avvengano a monte e non solo a valle».

I dati Sono state più di 900 tra denunce, esposti le segnalazioni ricevute nel corso del 2015 dalla procura regionale, di cui per 674 sono state aperte istruttorie, di cui oltre il 50 per cento provenienti dalle amministrazioni. «Un dato soddisfacente ma non del tutto appagante» ha commentato il procuratore regionale Antonio Giuseppone dal momento che si tratta, per la maggior parte, di malpractice sanitaria. Una giustizia rapida, quella contabile umbra, con giudizi di responsabilità che, una volta incardinati, spesso si concludono entro l’anno.

Cittadini Aumentano, invece, le denunce aperte a seguito di segnalazioni di privati cittadini, in crescita rispetto al 2014, e che testimoniano la sensibilità degli umbri circa la corretta gestione delle risorse pubbliche. «L’obbligo di denuncia non è un fastidioso adempimento burocratico previsto dalla legge, ma uno strumento di garanzia e tutela pe l’amministrazione danneggiata, che segnala i gatti all’unico soggetto abilitato a perseguire d’ufficio ipotesi di responsabilità amministrativo contabile per danno erariale».

Fascicoli Nel 2015 la Corte dei Conti ha archiviato oltre mille istruttorie aperte e i fascicoli pendenti sono scesi da 3.594 a 3.207, con un sensibile incremento degli atti di citazione emessi, 41 rispetto ai 29 di due anni fa, nonché dell’ammontare di danni erariali complessivamente contestati, passati da oltre 2 milioni e 900 mila euro a 8 milioni. Ventisette sono state invece le sentenze di condanna, per un ammontare di oltre 1.167.279 mila euro. Un trend positivo, per il procuratore Giusepponi, che testimonia l’operosità della magistratura contabile umbra. Tra le operazioni più interessanti quella che visto coinvolto un curatore fallimentare che si era appropriato, nel tempo, di ingenti somme di denaro dello stesso erario e che è stato condannato al risarcimento di oltre 800 mila euro a titolo di danno patrimoniale e altri 600 mila a titolo di danno per l’amminsitrazione della giustizia.

Terni Vasta eco ha ricevuto la citazione in giudizio di un dirigente del Comune per avvenuta voltura di una autorizzazione unica per la realizzazione di una residenza assistita per anziani, a soggetto ritenuto erroneamente esente dal pagamento del contributo di costruzione. Altre citazioni sono state poi emesse nei confronti di amministratori e dirigenti della Provincia sempre per ipotesi di danno erariale, come nel caso della progressione verticale di alcuni dipendenti o della stabilizzazione di 17 dipendenti già destinatari di contratti di collaborazione coordinata e continuativa e poi di contratti di lavoro a tempo determinato.

Perugia Un altro atto di citazione ha contestato la corresponsione dell’indennità di risultato al direttore generale della Provincia, mentre a Perugia, la magistratura contabile ha contestato a un dirigente il contributo di 15 mila euro offerto a una cooperativa per cofinanziare un progetto volto allo sviluppo delle relazioni istituzionali e commerciali con l’Argentina, nell’ambito del quale una delegazione della Provincia si è recata per ben due settimane nel paese sudamericano.

Fondi Ue Molta attenzione viene poi posta sull’utilizzo dei fondi strutturali dell’Unione europea, con una vicenda che ha visto l’erogazione di contributi del fondo europeo agricolo a una donna deceduta. E poi nel comparto sanitario molte contestazioni hanno riguardato medici che svolgevano attività libero professionale retribuita e non autorizzata. Svariati giudizi sono stati emessi nei confronti di dipendenti comunali per la fruizione dei permessi previsti dalle Legge 104 del 1992 che prevede la possibilità di congedo per assistere malati in famiglia.

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