Covid, GoSource ‘regge’ ma c’è chi si ferma

Duina Niselli, titolare della Ilfer: «Attività sospesa per gli ostacoli nel flusso dei materiali in uscita. Periodo molto triste»

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di Fra.To.

A causa dell’emergenza Coronavirus in Italia, con il decreto del 22 marzo il governo ha chiuso le aziende e attività considerate non essenziali né strategiche per il Paese. A Narni c’è chi resiste, vuole e può proseguire, come la GoSource Italy, e chi ha dovuto fermare tutto, come la Ilfer.

EMERGENZA CORONAVIRUS – UMBRIAON

La GoSource Italy

L’azienda che produce elettrodi di grafite per i forni elettrici, essendo inserita nel settore chimico, non è tra le aziende che hanno dovuto fermare la propria attività. Dall’azienda fanno sapere che «sono state predisposte, con anticipo rispetto alle prese di posizione del governo, tutte le misure necessarie per lavorare in sicurezza, consapevoli dello sforzo fatto per rimettere in marcia lo stabilimento si deve aver di chi contribuisce alla ‘raccolta dei frutti’».

La Ilfer

Poi c’è la Ilfer, che opera nel settore dei rottami, che ha dovuto fermare tutto. La titolare, Duina Niselli, racconta «che in base alla lista delle attività stilata dal governo, noi saremmo potuti rimanere aperti, ma viste le chiusure nel mercato nazionale si stava creando un ostacolo nel flusso dei materiali in uscita e questo ci ha costretti a sospendere l’attività». Per la Naselli, visibilmente commossa, «è una cosa impegnativa e, mi conceda, anche triste. Sentire questo assordante silenzio fa male. La speranza è che questa sospensione sia solo per un breve periodo, non sconvolgendo eccessivamente il mercato, ma se iniziamo a parlare di chiusura prolungata, bé in quel caso c’è timore sotto tanti punti di vista. Io penso alle persone, ai singoli, che siano imprenditori, professionisti o dipendenti. Non è certo una condizione ottimale».

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