Criminalità in Umbria: «Spazio ai sindacati»

Dopo le polemiche, il presidente della commissione d’inchiesta Leonelli ha proposto di far entrare gli altri sindacati nell’organismo

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Sembra tornare il sereno nei rapporti tra il segretario regionale Pd e presidente della commissione antimafia in regione Giacomo Leonelli e i sindacati, Cgil in testa.

Giacomo Leonelli

Nuovi componenti Con voto unanime dei presenti, infatti, la commissione d’inchiesta ‘Analisi e studi sulla criminalità organizzata, infiltrazioni mafiose, tossico-dipendenze, sicurezza e qualità della vita’, su indicazione del presidente Giacomo Leonelli, ha dato il via libera ad una ulteriore proposta di modifica della legge ’16/2012′ che consentirà di integrare i componenti dell’Osservatorio regionale sulla ‘criminalità organizzata e l’illegalità’, richiedendo ulteriori designazioni, «per una sola volta«, alle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative a livello regionale ed altre associazioni di categoria e di impresa. La proposta di legge di modifica sarà quindi firmata da tutti i componenti ed inizierà l’iter per la discussione e approvazione in prima commissione e in aula.

Sindacati Soddisfatto di quanto deciso il presidente Leonelli perché, a ridosso dell’insediamento dell’Osservatorio, nello scorso mese di aprile, i sindacati confederali Cgil, Cisl e Uil denunciarono la loro esclusione a differenza della Cisal, con lo stesso Leonelli che precisò tuttavia che né lui, né gli Uffici preposti avevano ricevuto alcuna designazione da parte loro. «Questa è la dimostrazione che non c’è mai stata intenzione di escludere nessuno. La modifica legislativa che ho proposto, poi pienamente condivisa, va ad aprire nuovamente le porte a chi vorrà seriamente far parte di un Osservatorio che non potrà comunque diventare un organismo pletorico, ma rispettare quell’obiettivo di partenza che si basa sulla sua utilità e funzionalità al servizio della sicurezza dei cittadini». 

I lavori E intanto proseguono i lavori della commissione con l’audizione il sindaco di Umbertide, Marco Locchi, per approfondire e verificare la veridicità di alcune presunte infiltrazioni criminali nelle vicende che riguardano il quartiere ‘La Fornace’. «Il complesso è stato messo in sicurezza – ha detto il sindaco – e sarà destinato a ‘social housing’, quindi abitazioni per chi ha un reddito più alto di quello che consente l’accesso a case popolari, ma non sufficiente a optare per il libero mercato, con una gestione pubblica e privata, e sarà presentato il prossimo 6 luglio».

La fornace Con l’acquisto del complesso immobiliare partirà dunque a breve il progetto di riconversione dell’area in chiave ‘social housing’, abitazioni e servizi, di iniziativa pubblica e privata, con le garanzie di Casse depositi e prestiti. «L’edificio è stato messo in sicurezza – ha detto il sindaco – dopo che il blocco dei lavori, a causa di una vicenda giudiziaria, aveva provocato uno stato di abbandono che ne aveva favorito l’utilizzo abusivo da parte di senzatetto e saccheggi di sanitari e caldaie. Adesso tutte le porte degli appartamenti sono state chiuse e l’area è stata recintata. La nuova destinazione prevede 85 alloggi sociali, comprendendo un 73 per cento della superficie per le abitazioni e la restante parte per uffici commerciali e servizi. Gli appartamenti saranno venduti o affittati a determinate fasce di popolazione, secondo regole diverse da quelle del libero mercato».

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