Criminalità in Umbria, sindacati vs Regione

Cgil, Cisl e Uil contro Leonelli: «Noi esclusi dall’osservatorio». Il presidente Giacomo Leonelli: «Colpa loro, non ci hanno fornito nessun nominativo»

Condividi questo articolo su

Ci sono le associazioni, tante, quelle a tutela dell’ambiente, quelle a difesa dei consumatori, c’è Confindustria così come l’Anci, Sos Impresa, la Coldiretti. Ci sono tutti, o quasi.

La prima riunione dell’organismo

L’osservatorio Si è insediato nei giorni scorsi l’osservatorio regionale sulla criminalità organizzata e l’illegalità fortemente voluto dal consigliere regionale e segretario del Pd umbro Giacomo Leonelli che presiede già la commissione d’inchiesta ‘Analisi e studi sulla criminalità organizzata, infiltrazioni mafiose, tossico-dipendenze, sicurezza e qualità della vita’. L’organismo, di cui l’Umbria, prima in Italia, si è dotata, ha il compito di promuovere una maggiore conoscenza del fenomeno e una diffusione su larga scala della cultura della legalità. «Nella sua veste aggiornata – ha spiegato Leonelli all’insediamento – si corona un percorso che tutta l’assemblea legislativa ha fortemente voluto, visto che sono stati necessari due passaggi in aula e tutto l’iter è stato accelerato il più possibile per permettere all’osservatorio la piena operatività nei tempi più rapidi consentiti dagli adempimenti tecnici che era necessario rispettare».

Il tavolo dell’osservatorio

Componenti Dell’osservatorio, dunque, fanno parte Giacomo Leonelli e Sergio De Vincenzi, presidente e vicepresidente della commissione, Leonardo Grimani (Anci Umbria), Walter Cardinali (Libera Umbria), Lorenzo Frigerio (Liberainformazione), Luca Ceccarelli (Legambiente Umbria), Pasquale Busà (Sos Impresa), Silvia Barontini (Cittadinanzaattiva Umbria), Francesco Catanelli (Cisal), Marta Lucaroni (Coldiretti Umbria), Giuseppe Flamini (Confartigianato Imprese Umbria), Walter Ceccarini (Confindustria Umbria e Ance Umbria), Luciano Proietti (Abi Umbria).

‘Noi esclusi’ A far notare la propria assenza, però, sono le tre sigle sindacali Cgil, Cisl e Uil che, in una nota, precisano: «E’ semplicemente inaccettabile che all’interno dell’osservatorio regionale sulla criminalità organizzata e l’illegalità non siedano Cgil, Cisl e Uil, le tre organizzazioni sindacali che rappresentano i lavoratori e le lavoratrici dell’Umbria. Sono anni che denunciamo la gravissima situazione di crescente illegalità e aggressione mafiosa nella nostra regione, fenomeni che si ripercuotono in maniera pesantissima sulle persone che rappresentiamo. Pertanto restiamo sconcertati nel vedere che al tavolo insediatosi il 20 aprile, accanto alle associazioni e ai rappresentanti delle imprese, sieda la Cisal, un sindacato scarsamente rappresentativo, già chiamato in causa da Cgil, Cisl e Uil davanti alla direzione provinciale del lavoro, per vari casi di dumping contrattuale».

Giacomo Leonelli

Le accuse «Il fatto è tanto più grave visto che Cgil, Cisl e Uil avevano individuato e comunicato il nominativo di un rappresentate unitario, completamente ignorato da parte del consiglio regionale. Crediamo che il presidente della Commissione d’inchiesta Giacomo Leonelli, peraltro segretario del Pd regionale, e più in generale la Regione Umbria abbiamo compiuto un gravissimo atto di totale mancanza di rispetto e considerazione nei confronti di Cgil, Cisl e Uil e delle centinaia di migliaia di cittadini umbri che esse rappresentano».

La replica Accuse, quelle rivolte dai sindacati, che vengono rispedite al mittente da parte dello stesso segretario del Partito democratico Giacomo Leonelli. «La composizione dell’osservatorio – spiega a umbriaOn – viene decisa e stabilita sulla base della legge che prevede la rappresentanza del tessuto sociale ed economico della collettività in base al numero di iscritti. Nel caso specifico, però, non abbiamo ricevuto alcun nominativo da parte delle tre sigle sindacali nei tempi richiesti. Per questo, immagino, gli uffici abbiano proceduto a nominare Francesco Catanelli della Cisal come componente dell’organismo. E’ una questione tecnica – conclude – non certo un’esclusione politica. Comunque chiederò agli uffici di verificare se dovesse esserci stato qualche disguido tecnico».

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli