Crisi in Regione, Pd: «Siamo preoccupati»

Perugia, la segreteria regionale cerca – e chiede – di abbassare i toni e «tornare immediatamente al lavoro per ricucire gli strappi»

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La segreteria regionale del Pd Umbria esprime «forte preoccupazione per il clima ed i per toni che in questi giorni si sono registrati nel dibattito interno. È forte il rischio di incomprensione da parte degli umbri e di allontanamento dei nostri elettori che, pur nella legittima varietà di posizioni e diverse sensibilità che caratterizzano i democratici, si aspettano dai propri rappresentanti senso di responsabilità ed equilibrio, specialmente in una materia cruciale dell’amministrazione regionale quale la sanità che tocca un bene primario di ogni cittadino».

La ‘famiglia’ Secondo la segreteria regionale del Pd, «le sensibilità nella grande famiglia democratica rappresentano una delle nostre più grandi ricchezze, ma devono obbligarci ad un quotidiano esercizio di dialettica, comprensione ed accettazione delle posizioni diverse. Come in ogni squadra, nessuno può pensare di giocare da solo o, peggio, per sé stesso o per un’area politica che rappresenta. Perché la squadra è il Pd e non i pezzetti che lo compongono, si vince o si perde insieme».

«Ricucire gli strappi» L’impegno specifico che la segreteria chiede ai propri rappresentanti in Regione «è quindi quello di tornare immediatamente al lavoro per ricucire gli strappi. In tal senso ha conferito ampio mandato al segretario al fine di ricomporre, dialogare e costruire un clima positivo intorno al governo dell’Umbria. Contemporaneamente verrà promosso dalla segreteria stessa un serio ed approfondito dibattito sulla organizzazione, sull’efficienza dei servizi e sulle prospettive della sanità regionale nella consapevolezza che questo è il primario interesse dei cittadini. L’Umbria è abituata al buon governo e gli umbri hanno alte aspettative da questa amministrazione, cui pochi mesi fa hanno affidato un ampio mandato per innovare e riportare a crescere i nostri territori. Di questo dobbiamo tornare ad occuparci quanto prima, senza sprecare neanche un giorno di quelli che da qui al 2020 avremo a disposizione».

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