Caso Barberini. Marini: «Ricostruzione falsa»

La presidente della Regione sulle dimissioni dell’assessore alla sanità: «Nei prossimi giorni dirò tutta la verità»

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L’incipit sembra di quelli accomodanti: «Sono dispiaciuta e rammaricata – dice la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini – della decisione di Luca Barberini di lasciare l’incarico di assessore alla sanità».

La bordata Poi, però, il tono cambia: «Ho letto dalla sua breve nota che la decisione è maturata per il venir meno del rapporto di fiducia con la sottoscritta. Ritengo tuttavia che la ricostruzione fatta da Luca Barberini, al di là della lettera di dimissioni, sulla modalità dei criteri adottati per la definizione degli incarichi dei direttori generali delle Aziende ospedaliere e sanitarie non corrisponda alla verità del confronto di merito che si è tenuto all’interno della giunta regionale nella sua collegialità».

Ingerenze esterne Secondo la presidente «la volontà di salvaguardare l’autonomia della giunta regionale da ogni pressione o ingerenza esterna nelle scelte dei direttori, i cui profili professionali fossero corrispondenti agli interessi generali dei cittadini e della sanità regionale è stata condivisa da tutti i membri della giunta che si sono voluti ispirare esclusivamente a criteri di merito e competenza dei nuovi direttori e anche di un rinnovamento basato sulle loro capacità professionali e tecniche».

La promessa-minaccia Poi Catiuscia Marini, visto cheBarberini ha già annunciato una conferenza stampa per giovedì, manda a dire che «spero che con più calma, sarà possibile, anche insieme a Luca Barberini, avviare un confronto sereno per ricostruire in maniera corretta le posizioni di ciascuno. Anche per questo nei prossimi giorni ci sarà da parte mia, anche pubblicamente, un’occasione per rendere noto a tutti le modalità e i criteri adottati dalla giunta regionale per far sì che il rinnovamento ai vertici del servizio sanitario regionale non fosse solo evocato a parole, ma praticato nei fatti».

I commenti «Le dimissioni dell’assessore Luca Barberini, uomo di punta del Pd, dimostrano ancora una volta le lacerazioni e le forti divisioni presenti all’interno del partito di maggioranza assoluta – dice Marco Squarta (FdI) – una maggioranza partita malissimo fin dall’inizio, che ha vinto le elezioni grazie ad una legge elettorale cucita su misura. Con divisioni interne risultate evidenti già in questi primi mesi di legislatura, con frequenti sospensioni del lavori d’aula proprio a causa delle divergenze interne alla maggioranza. Un assetto politico precario, su cui piovono anche le critiche di illustri esponenti nazionali del Partito Democratico. Tutti elementi – conclude Squarta – che certificano la fine della maggioranza e l’assenza dei numeri per portare a termine la legislatura». Ma il sindaco di Terni, Leopoldo Di Girolamo, esprime invece «l’apprezzamento per le scelte fatte dalla presidente Marini e dalla giunta regionale. Si è proceduto considerando anche le legittime esigenze di rinnovamento e rotazione, elementi sempre più pressanti per la pubblica amministrazione. Sono del parere che i professionisti individuati possano far fare un ulteriore salto in avanti alla sanità regionale e proseguire e rafforzare il lavoro svolto fin ora». Mentre il capogruppo di Forza Italia in Regione, Raffaele Nevi dice: «Apprezzo la coerenza dell’ex assessore alla sanità Barberini che, per una volta, ha dato un segnale forte dimettendosi e denunciando le pratiche spartitorie di chi governa la Regione con la sola volontà di occupare il potere con uomini che da sempre assicurano un collegamento tra partito e istituzioni. È la dimostrazione che in Umbria c’è spazio solo per un governo di sinistra verso cui gli ex democristiani hanno troppe volte chinato il capo. La speranza è che adesso finalmente se ne siano resi conto e che si ponga fine a questo scempio, ad un governo Marini delegittimato e si ridia voce al popolo». Un «invito a riconsiderare il proprio atto, ritirando quindi le dimissioni per riprendere quell’azione positiva per l’Umbria che ha condotto fino ad oggi nella guida di un importante e difficile assessorato come quello della sanità e del
welfare», arriva invece a Luca Barberini dal capogruppo regionale del Partito Democratico, Gianfranco Chiacchieroni che, «dispiaciuto» per la scelta di Barberini, si dice «determinato a lavorare affinché si possa tornare ad un rapporto di piena fiducia e collaborazione all’interno della giunta regionale, superando le incomprensioni emerse nella vicenda delle nomine dei direttori della sanità». Il segretario regionale del Pd, Giacomo Leonelli, spiega che «le dimissioni dell’assessore Luca Barberini ci hanno lasciato molto amareggiati. Gli avvenimenti di queste ultime convulse ore, se da un lato hanno visto la presidente Marini esercitare le prerogative che la sua posizione istituzionale le assegnava, dall’altro testimoniano una serie di fibrillazioni interne al Pd e alla sua componente di giunta che, sarebbe inutile nasconderlo, non rappresentano affatto una pagina straordinaria della vita politica e istituzionale della nostra regione. Auspico fin da ora che la vicenda si possa ricomporre e mi prodigherò in tal senso, nella ricerca di una ritrovata unità del partito, anche e soprattutto nell’interesse del governo dell’Umbria e dei suoi elettori: quelli che nello scorso maggio ci hanno investito della responsabilità di guidare l’Umbria in una fase così delicata per la sua storia, infatti, possono comprendere delle differenze di opinioni all’interno del Partito Democratico, e anche le diverse strategie sugli obiettivi da raggiungere, ma non capiscono e contestano divisioni basate su personalismi ed equilibri interni».

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