Ddl Sicurezza, Regione: «Ricorso accolto»

L’assessore Bartolini risponde all’esultanza della Lega: «Sui poteri dei prefetti la Consulta ci ha dato ragione»

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«Da un primo esame della sentenza della Corte Costituzionale l’esito del ricorso dell’Umbria appare assolutamente positivo»: a mettere un freno agli entusiasmi della Lega in merito al recente responso della Consulta sull’impugnazione da parte della Regione dei contenuti del decreto sicurezza, è l’assessore Antonio Bartolini. Secondo il quale, a differenza da quanto dichiarato venerdì dal deputato Riccardo Augusto Marchetti – «il ricorso è stato dichiarato inammisibile», aveva detto -, lo stesso ricorso «sui poteri dei prefetti è stato accolto».

Le prime valutazioni

«Bisogna rilevare come – spiega l’assessore regionale – le disposizioni in materia di immigrazione non sono state pregiudicate nel merito e soprattutto il tema, di particolare rilievo, dei poteri prefettizi nei confronti degli enti locali, contenuto nell’articolo 28 del decreto, sono state esaminate – a quanto può dirsi – nei termini presentati nel nostro ricorso, e le nostre tesi, così come sviluppate dal professor Massimo Luciani, sembrano essere state accolte dalla Corte Costituzionale che in questo modo ha assestato un primo duro colpo al decreto, con la cancellazione dei poteri speciali ai prefetti, ovvero di un disegno che puntava a invadere le autonomie e le competenze degli enti locali, subordinandole di fatto al ministero dell’Interno». Per Bartolini si tratta di «un risultato importante raggiunto grazie all’Umbria, unica Regione tra quelle che hanno presentato ricorso alla Corte, ad aver impugnato l’articolo 28 del decreto legge e dunque – a quanto risulta – ad ottenere un risultato positivo nel giudizio. Ovviamente – conclude l’assessore Bartolini – un più articolato esame della questione dovrà essere rinviato al momento della pubblicazione della sentenza».

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