De Rebotti: «A Narni laboratorio politico»

Il sindaco PD pensa a ‘deleghe’ anche per i consiglieri di minoranza «se vorranno davvero lavorare per il bene della città» e invia messaggi chiari a sinistra

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di M.T.

La cosa viene fuori ‘di passaggio’, ma potrebbe avere degli effetti dirompenti: «La giunta la presento il 30 giugno in consiglio comunale – è il rieletto sindaco di Narni Francesco De Rebotti a parlare – e conto di annunciare, oltre ai nomi degli assessori, l’assegnazione di alcune deleghe a consiglieri. Anche di minoranza». Poi vorrebbe proseguire, ma lo fermo: «Scusa, hai detto di minoranza?». Il sindaco non ci pensa un secondo: «Sì, certo. Sempre che accettino di assumersi delle responsabilità e prendano coscienza che la campagna elettorale è finita e che per i prossimi cinque anni abbiamo tutti l’obbligo di lavorare per il bene della città».

LE ELEZIONI AMMINISTRATIVE 2017

Il ‘laboratorio’ Il coinvolgimento diretto di rappresentanti delle opposizioni nella gestione della ‘macchina’ comunale è una bella sfida: «Sì – conferma De Rebotti – per noi, ma anche per loro. Perché come dicevo, adesso è finito il tempo delle polemiche. Adesso ci si deve rimboccare le maniche e, tutti, fare in modo che quello che abbiamo promesso si possa realizzare. E siccome io sono certo che nessuno degli eletti in consiglio comunale voglia farsi prendere dalla ‘sindrome di Tafazzi’, mi auguro che la proposta di collaborazione che ho intenzione di lanciare possa essere vista con favore».

L’analisi Prima di avviare la fase ‘di governo’, però, il sindaco vuole mettere qualche punto fermo: «Il primo è che queste elezioni hanno confermato che per governare Narni bastano i narnesi. Ho visto presentarsi gente arrivata da Terni, con proclami roboanti e nessuna idea. Il risultato è stato quello, in cambio di un po’ di visibilità personale, di esporre alcune persone a brutte figure che non meritavano. Da narnese questo non mi è piaciuto. Il secondo è che non ho capito, lo dico senza polemica, i commenti di chi, avendo ottenuto il 18% dei voti, parlava di vittoria sua e di sconfitta del centro sinistra. Io sono stato rieletto con 5.300 voti su 10.189. La miglior performance, tra gli altri, l’ha fatta registrare Eleonora Pace, che ha ha ricevuto 1.911 preferenze. Direi che basta questo per dare la misura di come sono andate le cose».

Le polemiche E qui arriviamo al terzo punto fermo: le polemiche che hanno fatto seguito al voto, soprattutto tra chi si candidava a prendere il suo posto. «Ho letto e ascoltato cose che mi hanno stupito, con accuse e contro accuse sinceramente sconcertanti. Queste persone volevano davvero governare, tutte insieme o quasi, la città partendo da queste posizioni così platealmente contrastanti? Senza dimenticare il giovane Tramini, il candidato del M5S, che ha palesato tutta l’inadeguatezza di chi; pur conoscendo bene il funzionamento della macchina amministrativa del Comune, visto che ha collaborato per anni con un’associazione impegnata in iniziative culturali da noi organizzate; avendo a disposizione una Ferrari, l’ha guidata come una 500».

Il consiglio A questo punto sarà bene ricordare come sarà composto il nuovo consiglio comunale di Narni. Dieci seggi sono andati alla maggioranza: il Partito Democratico ha eletto sei consiglieri – Lorenzo Lucarelli, Giovanni Rubini, Fabio Svizzeretto, Valentina Belloni, Michele Francioli e Franco Aramini – mentre due ne hanno ottenuti la lista ‘De Rebotti sindaco’ (Silvia Bernardini e Alessandro Bussetti) e due anche il Partito Socialista Italiano (Marco Mercuri e Claudio Ricci). Sei seggi, invece, sono andati alle minoranze: oltre a tre degli altri quattro candidati sindaci – Eleonora Pace, Gianni Daniele e Luca Tramini – ad essere eletti sono stati Sergio Bruschini (Per Pace-Forza Italia-Berlusconi), Carlo Cabiati (Fratelli d’Italia-Pace sindaco) e Alessandro Amici (Tutti per Narni). Fuori dal consiglio comunale è rimasto il quinto candidato sindaco, Luciano Novelli (Sinistra per Narni). 

La Sgl

Secondo mandato La rielezione, provo a sfruculiare De Rebotti, ti garantisce cinque anni di ‘posto fisso’: non c’è il rischio di un calo di tensione? «Calo? Io sto carico a pallettoni – replica lui – e infatti ho già cominciato a fare le cose che avevo in mente e che avevamo messo in cantiere proprio in previsione della rielezione (e mi fa vedere il foglietto con i suoi ‘conti segreti’: c’è scritto che avrebbe preso il 52-53% dei voti. Calcoli fatti alla vigilia; ndr). In settimana ho visto e accompagnato in Regione, su incarico del liquidatore di Sgl, la delegazione cinese della Fangda Carbon, mentre martedì arriveranno i tedeschi di Ledbury & Partners e c’è sempre l’opzione Sangraf, che rimane aperta. E tutti e tre vorrebbero fare in fretta, perché i prezzi di vendita degli elettrodi (il core business dello storico stabilimento narnese, fermo ormai da mesi) sono di nuovo in crescita e vorrebbero approfittare della contingenza positiva». Ma c’è dell’altro: «Nella giornata di lunedì, saremo a Roma per discutere di area di crisi complessa». Lavoro e scuola saranno i temi portanti del mio secondo mandato: sono in partenza i progetti su tre istituti, due per le medie e uno per le elementari; ndr) per un totale di un milione e 300 mila euro di investimenti». 

Lavoro, ambiente e scuola  Saranno questi «i temi portanti – dice il sindaco – del mio secondo mandato: sul tema ambientale, strettamente connesso a quello del lavoro e all’attuazione dei programmi relativi all’area di crisi complessa, non ci è concesso di sbagliare e questo ripropone il tema della possibile collaborazione con quelle forze che, anche se di minoranza in consiglio comunale, vorranno fare la loro parte per il bene della città e ti posso assicurare che sono più determinato che mai. Altro che calo di tensione». 

‘Gole del Nera’ (Foto A.Mirimao)

Cultura e turismo Per una città come Narni sono argomenti cruciali: «Ma non scissi l’uno dall’altro – specifica il sindaco – e che anzi dovranno essere integrati in quella che io chiamo ‘impresa culturale e turistica’, perché il Comune non deve ‘vendere’ il prodotto culturale o quello turistico. Il Comune deve creare il contesto e le opportunità, poi mettere a disposizione quello che è stato capace di costruire, e il progetto ‘Gole del Nera’ mi sembra indicativo, di operatori del settore ai quali affidare, ovviamente con dei bandi pubblici trasparenti, il compito della loro valorizzazione e del loro sfruttamento, così da generare utili che possano essere poi utilizzati dal Comune per realizzare nuove opere e per garantirne la gestione e la manutenzione ottimale».

I rapporti politici Per tenere insieme la coalizione, dopo il voto, si dovranno fare concessioni in fase di allestimento della giunta o, magari, assegnare deleghe a qualche consigliere darà maggiore libertà di manovra? «Guarda, io farò una giunta che dovrà essere soprattutto operativa e, infatti, sto ragionando su deleghe diverse da quelle alle quali siamo abituati a pensare. Penso a macrosettori omogenei (del toto-assessori abbiamo concordato di non parlare e, francamente, la cosa è poco affascinante; ndr) e ad aree di intervento nelle quali si lavori pensando al quadro complessivo e non al singolo settore svincolato dagli altri». E i rapporti con quella sinistra che, per esempio a San Gemini, in questi giorni sta mettendo in ambasce il sindaco Grimani? «Mio compito ed obiettivo – scandisce De Rebotti – sarà quello di non disperdere un rapporto per me fondamentale dal punto di vista politico perché credo in un unico modello di centrosinistra, quello inclusivo, ampio e plurale.
Perché la sinistra divisa perde e certi fenomeni, mi riferisco a chi in Rifondazione e tra i Comunisti italiani sembra avere ormai come unico obiettivo quello di far perdere il PD, sono la dimostrazione plastica della fine ingloriosa della storia di un pezzo di sinistra di governo che ora è diventata come la moglie che vuol fare un dispetto al marito nella famosa barzelletta».

La festa Una curiosità, prima di concludere la chiacchierata: ma la scelta di domenica 25 come giornata nella quale festeggiare la rielezione è casuale? O vuoi rimarcare che, sempre il 25, era la data ‘fatidica’ alla quale guardava chi sperava nel ballottaggio? Lui si fa una risata: «Guarda, io spero che a Ciliano (praticamente casa sua; ndr) domenica prossima faremo una bella festa in amicizia. Io, al fatto che sarebbe stata la giornata del ballottaggio, non ci ho mai creduto».

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