‘Debiti valentiniani’: il giudice archivia tutto

Il gip Tordelli ha accolto la richiesta del pm Massini che però rimarca «l’atteggiamento non collaborativo degli indagati»

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Si chiude ufficialmente con l’archiviazione la vicenda dei debiti ‘fuori bilancio’ nei confronti di Sviluppumbria, riconosciuti dal Comune di Terni nel 2012 relativi agli eventi valentiniani del biennio 2001-2002. Il gip Simona Tordelli ha infatti accolto la richiesta del pm Elisabetta Massini, archiviando le posizioni di tutte le persone – ventotto fra dirigenti, consiglieri comunali e assessori della prima giunta Di Girolamo – indagati nel 2013 per abuso d’ufficio e favoreggiamento.

«Atteggiamento omertoso» Nella richiesta di archiviazione inviata al giudice, il pm non ha evitato di sottolineare come «gli indagati, a parte poche eccezioni, si sono tutti avvalsi della facoltà di non rispondere, così attestando un atteggiamento ‘granitico’ di difesa dell’operato del Comune, senza fornire al pm alcun elemento ulteriore rispetto a quello derivante dalla consulenza che consentisse, accertato l’elemento oggettivo del reato, di individuare coloro che erano anche supportati dall’elemento soggettivo». Per il magistrato, «la condotta tenuta dagli indagati non fornisce alcun ulteriore elemento per discriminare tra gli stessi autori del reato da coloro che per mera insufficiente formazione non hanno compreso quanto si andava ad operare: sicuramente infatti tra gli indagati vi sono numerosi soggetti che hanno in buonafede ritenuto, visti i pareri esistenti tutti di segno favorevole, che detti debiti dovessero essere approvati». Parole pesanti, quelle del pm, in particolare quando scrive che «non v’è stata alcuna collaborazione da parte degli indagati che hanno assunto un comportamento – salvo pochissime eccezioni – che si può senz’altro definire omertoso».

Vicenda chiusa L’archiviazione è stata disposta per il sindaco Leopoldo Di Girolamo, la dirigente comunale Elena Contessa, gli ex assessori Libero Paci, Roberto Fabrini, Silvano Ricci, Sandro Piermatti, Simone Guerra, Renato Bartolini, Stefano Bucari (riconfermato anche nell’attuale giunta), i consiglieri comunali Giampiero Amici, Sergio Trivelli, Valdimiro Orsini, Gianfranco Teofrasti, Paolo Paparelli, Riccardo Giubilei, Jonathan Monti, Marco Vinciarelli, Giorgio Finocchio (presidente dell’assemblea), Valerio Tabarrini, Michele Pennoni, Luzio Luzzi, Mauro Nannini, Giorgio Aqulini Ugolini, David Tallarico, Giuseppe Boccolini, Claudio Campili, Sandro Piccinini e Giocondo Talamonti.

I legali «Sin dall’inizio – afferma l’avvocato Attilio Biancifiori che difendeva gran parte degli ex indagati, fra cui il sindaco – abbiamo ritenuto lineare e chiara la posizione assunta dagli amministratori coinvolti. Tutto ciò è stato confermato dagli accertamenti e dall’esito finale, sia sotto il profilo formale che sostanziale». Francesca Abbati, che difendeva Giubilei, Cicioni e Finocchio – tutti e tre sentiti dal pm – parla di «decisione corretta in relazione alla buonafede e all’assenza di qualsiasi elemento soggettivo nella loro condotta. È stata riconosciuta – spiega – l’insussistenza delle ipotesi inizialmente formulate e la successiva decisione del gip è del tutto coerente con il quadro emerso». Analogamente l’avvocato Massimo Proietti, difensore di Tabarrini, parla di «atto dovuto. Abbiamo sempre sostenuto – aggiunge – l’assoluta estraneità degli indagati rispetto alle ipotesi formulate. C’è un po’ di amarezza per la lunga attesa che ha caratterizzato la richiesta di archiviazione, fatto che ha ovviamente inciso sulla serenità delle persone coinvolte, nei fatti completamente estranee».

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