Deficit apprendimento: «Senza cure si rischia»

Umbria: convegno a Villa Umbra per parlare di Adhd e disturbi che coinvolgono migliaia di bambini e adolescenti. La testimonianza

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8 mila bambini e adolescenti di tutta Italia che, nell’attuale anno scolastico, hanno presentato un disturbo del neurosviluppo. Questa la stima, per difetto, emersa nel corso del convegno ‘Dsa e Adhd: specificità, analogie, criticità. Incontriamoci per parlarne’ che si è tenuto a Villa Umbra (Perugia) alla presenza di associazioni, insegnanti e genitori.

«Troppa polvere sotto il tappeto» Ad aprire il convegno, incentrato sui disturbi specifici di apprendimento e disturbi da deficit di attenzione o iperattività, è stato l’assessore regionale alla sanità, Luca Barberini, che ha rivolto un plauso «al mondo associativo e della società civile che mettono in evidenza bisogni ed istanze che in campo sanitario sono state forse per troppo tempo relegate in secondo piano, quasi nascoste come si fa con la polvere infilata sotto il tappeto. Alziamo il tappeto – ha detto Barberini – e proviamo a trovare le soluzioni per problemi che riguardano diverse fasce di età, non solo quella adolescenziale»

Numeri in aumento Michele Margheriti, presidente nazionale dell’Aidai e responsabile del Centro Sabbadini, ha avuto il compito di fornire le cifre sull’entità reale delle problematiche: «Non parliamo di fenomeni nuovi o particolarmente recenti. Si conoscono da più di un secolo e, più semplicemente, vengono maggiormente alla luce in questi ultimi anni perché li sappiamo riconoscere, diagnosticare e ‘curare’. Urge intervenire perché nei prossimi 5-10 anni i bisogni di cura per bambini e ragazzi con queste problematiche aumenteranno drammaticamente». Per Margheriti, inoltre, bisogna «sfatare la vulgata che oltre l’età della scuola primaria, le attività riabilitative siano inefficaci. In realtà anche in adolescenza si possono predisporre percorsi positivi, i cui risultati sono stati portati in evidenza».

«Serve sostegno istituzioni» Lucia Droghetti dell’associazione ‘Progetto Donna’ si è soffermata sulla necessità «di approvare un quadro normativo regionale in tempi brevi, soprattutto per sostenere le famiglie negli sforzi economici che devono affrontare nella cura dei figli e per definire con chiarezza i loro diritti». A questo proposito i consiglieri regionali Attilio Solinas e Giacomo Leonelli hanno ricordato di aver presentato due proposte di legge regionale, sui ‘bisogni educativi speciali’ e sull’Adhd, che dovranno essere discussi con le associazioni già nelle prossime settimane.

«Senza cure, rischi gravissimi» Augusto Pasini, responsabile dell’unità di neuropsichiatria infantile della Usl Umbria 2 e del centro regionale di riferimento per l’Adhd, ha lanciato un allarme molto chiaro: «Non è possibile, per il centro che dirigo, fare fronte a tutti i bisogni con una dotazione organica e di risorse esigua. Non curare precocemente i bambini che presentano Adhd espone questi soggetti ad una evoluzione infausta, con rischi molto alti di patologie psichiatriche e abuso di sostanze in età adulta, con costi sociali ed economici enormemente maggiori».

I contributi La seconda parte della giornata è stata quella più emozionante e coinvolgente con l’interveto di alcuni ragazzi che, con un’efficacia particolare, hanno raccontato le loro storie, dimostrando che ‘cura’ può non essere una parola vuota e che si pososno aiutare i giovani ed i giovanissimi ad uscire dalla loro condizione positivamente, con atteggiamento più fiducioso nei confronti della vita.

«Io emarginato, ce l’ho fatta» «A scuola venivo messo da parte dai compagni per la mia condizione, ma anche con gli insegnanti il rapporto era spesso complicato – ha raccontato uno di loro -. Riabilitazione, vicinanza dei familiari e voglia di tirare fuori tutte le risorse hanno ribaltato la situazione. Adesso sono orgoglioso di affermare che quelli che mi deridevano, ora mi chiedono di passargli il compito».

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