Dissesto Comune Terni «Cittadini, venite»

Enrico Melasecche (IlT) e l’arrivo del consiglio comunale decisivo: «Il 15 sarà una giornata storica, giusto viverla di persona. Il sindaco non potrà evitare il confronto questa volta»

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di Enrico Melasecche
consigliere comunale ‘I love Terni’

Enrico Melasecche

Una giornata storica che è giusto i cittadini vivano di persona. Nella consapevolezza del disastro ma nella riflessione delle responsabilità. Il sindaco getta la maschera.

DISSESTO COMUNE DI TERNI E LA RELAZIONE DEL COLLEGIO DEI REVISORI DEI CONTI: «‘BUCO’ IRREVERSIBILE»

Quattro anni convulsi, confusi, iniziati nel 2014 con dichiarazioni solenni quando mendaci de ‘I conti sono a posto’ del 2014 che finiscono al ‘Vi chiedo di dichiarare il dissesto’ del 2018 con la dichiarazione di fallimento e di svendita al banco dei pegni delle farmacie e di altri pezzi del patrimonio pubblico ma soprattutto del rinvio a trenta anni di pesanti sacrifici del buco creato nei quindici precedenti.

LE DIMISSIONI DI LEOPOLDO DI GIROLAMO

Ma c’è di più. Chi può dimenticare la irresponsabile tranquillizzazione sulla banalizzazione di un ambiente che lui garantiva salubre che si conclude con l’ordinanza di spegnimento dei camini? Chi si può scordare l’insistente dichiarazione di una sicurezza cittadina che finisce con uno stupro ed una città in mano ovunque a bande di spacciatori? Per non parlare di un degrado palpabile ovunque, un centro città diventato una kasba, opere pubbliche abbastanza semplici le cui prospettive di soluzione si alternano in modo grottesco da anni, per non parlare dei collegamenti strategici lasciati marcire nei cassetti da una politica intrisa di ignoranza e pressapochismo.

TERNI, PRIMO COMUNE UMBRO IN DISSESTO FINANZIARIO DAL 1994

Un futuro reso sempre più fosco nel contrasto fra le elezioni nazionali, in cui tutti i leader fanno a gara in promesse di tagli fantasiosi quando improbabili, mentre a Terni questo Pd le aumenta al massimo strozzando attività industriali, artigianali, commerciali, professionali e disincentivare edilizia e risparmio. Una catastrofe.

Giovedì 15 alle 15,30 a palazzo Spada, il sindaco illustrerà ai cittadini le ragioni per cui è oggi costretto dalla sua stessa mediocrità, dopo nove anni di governo, che se seguono altri dieci in cui ha condiviso ogni scelta del suo predecessore, a chiedere al consiglio la dichiarazione di dissesto le cui conseguenze i ternani non hanno ancora idea di cosa porteranno nelle loro vite.

Perché lo Stato non si fida più di questa città, l’affiancamento di ben tre commissari, quasi curatori fallimentari, per tutti i prossimi cinque anni, è volto ad impedire qualsiasi ulteriore spreco, a tagliare qualsiasi servizio non strettamente indispensabile, ad aggredire con determinazione scientifica qualsiasi ammiccamento ad una evasione fin qui favorita per ragioni volgarmente politiche da questi dilettanti che ci hanno portato allo sbaraglio.

La seduta del 15 sarà storica e per questo invito i cittadini che abbiano o meno votato Di Girolamo a venire ad ascoltare quali altre giustificazioni avrà l’ardire di portare perché ad oggi mai un granello di umiltà, mai una ammissione di colpa, mai il riconoscimento di incapacità sua propria nella scelta altalenante di tante, troppe squadre di assessori, dirigenti, revisori dei conti, amministratori di società partecipate, fedeli ma spesso palesemente inadeguati. Il giorno 29 il sindaco è sfuggito in modo maldestro dal confronto ma giovedì 15 non potrà evitarlo. La res publica presuppone onori e potere ma anche oneri e responsabilità connesse.

Onde evitare che la seduta avvenga a porte chiuse, negazione della democrazia cui qualcuno sembra voglia ricorrere (altro primato storico da evitare) invito caldamente tutti coloro che interverranno a non portare bandiere, cartelli, simboli di partito ma anche a non fare gesti o cantare inni di protesta che, pur nella legittima quanto comprensibile critica, verrebbero strumentalizzati, come già sta avvenendo, da chi ha finora cercato pervicacemente di lavarsi le mani dalle responsabilità del proprio enorme disastro.

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