Elettrocarbonium: «Affitto di otto mesi»

Terni, potrebbe essere questa la soluzione ‘ponte’ – proposta a Sgl – per permettere allo stabilimento di Narni di restare in vita

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di M.T.

Questo è un romanzo. Epistolare. Che umbriaOn è in grado di raccontare, ma del quale – per il momento – non può vergare la pagina conclusiva e suggellarla con la classica parola ‘fine’. Perché i protagonisti stessi della saga sono ancora impegnati nello svolgimento delle vicende che si raccontano.

La Elettrocarbonium di Narni

La Elettrocarbonium di Narni

I protagonisti Due gli ‘eroi’ in campo: Sgl Carbon ed Elettrocarbonium. Due le strategie. Due gli obiettivi finali. E, dopo mesi nel corso dei quali la storia è andata avanti con imbarazzante lentezza, l’accelerazione è arrivata il giorno di san Valentino – se ne è avuta notizia il giorno dopo – quando Michele Monachino, patron di Elettrocarbonium, ha comunicato le proprie intenzioni, in risposta alle proposte ricevute qualche giorno prima.

Giornata campale Ma ad aver segnato una svolta decisiva, nella trattativa tra Sgl Carbon ed Elettrocarbonium, potrebbe essere stata – il condizionale, in questa faccenda, è più che obbligatorio – la giornata di mercoledì: con un ‘botta e risposta’, fatto di rilanci sucessivi, di ammicamenti, di mezze minacce e di allusioni. Un romanzo epistolare, appunto.

Un elettrodo in lavorazione

Un elettrodo in lavorazione

Partenza in salita Lo scambio di comunicazioni non sarebbe iniziato nel modo migliore, visto che l’avvocato Marco Petrucci, il liquidatore di Sgl Carbon, avrebbe fatto notare che da parte di Elettrocarbonium si sarebbero apportate modifiche rilevanti, nelle proprie proposte, rispetto ai contratti firmati a gennaio dello scorso anno e anche alle proposte che lo stesso legale avrebbe presentato al Mise all’inizio del mese.

Le contraddizioni Poi il rappresentante della multinazionale avrebbe messo l’accento su un punto delicato e mai emerso: secondo lui, infatti, Monachino avrebbe prima manifestato formalmente la volontà di restituire immediatamente lo stabilimento, per poi dirsi disposto ad un nuovo accordo. Ricordando che per Sgl Carbon la scadenza restava fissata, come concordato in precedenza, al 31 marzo e che la proposta di fidejussione avanzata da Elettrocarbonium doveva essere accompagnata da documenti e, soprattutto, indicando chi la dovrebbe emettere. Visto che in passato, quando Elettrocarbonium aveva fatto una richiesta analoga per un finanziamento, i due soggetti proposti non erano risultati idonei.

Elettrocarbonium, inaugurazione - 13 luglio 2015 (1)La conferenza dei servizi E, insomma, il liquidatore di Sgl Carbon avrebbe in buona sostanza confermato che essenziale, per lui, è il ‘Progetto operativo di bonifica e messa in sicurezza permanente’, che dovrà scaturire dalla Conferenza di servizi e dal successivo confronto con il Mise, per verificare l’ipotesi di Accordo di programma. Senza quei dati, avrebbe ribadito Marco Petrucci, non è possibile mettere in ordine la stima del bilancio di liquidazione e gli azionisti non darebbero il via libera alla cessione del sito.

Il confronto L’avvocato Petrucci, poi, avrebbe sollecitato un incontro diretto tra le parti, lamentando il fatto che alcune comunicazioni, in contrasto fra loro, rischierebbero di apparire più un tentativo si scaricare su altri le responsabilità dell’eventuale fallimento del progetto, che la ricerca di soluzioni reali.

Michele Monachino

Michele Monachino

L’elettrocarbonium Secondo il legale dell’Elettrocarbonium, Claudia Rondelli, invece, la proposta fatta il giorno di san Valentino sarebbe stata motivata proprio dalla volontà di non lasciare nulla di intentato e di non compromettere il percorso di risanamento industriale dell’area, oltre, ovviamente, a non vanificare l’investimento fatto.

La scadenza Da parte dell’avvocato, però, era arrivato anche un ‘graffio’: la data del 19 febbraio, come termine ultimo per giungere ad un accordo, veniva considerata non procrastinabile. Ci sono – era la motivazione – ordini e produzioni da confermare.

Accomodante Secondo Claudia Rondelli, comunque, un eventuale accordo tra Elettrocarbonium ed Sgl sarebbe visto favorevolmente dai vari soggetti interessati alla faccenda, soprattutto perché si sta valutando il piano di bonifica, che la multinazionale ha presentato basandosi sul fatto che si dovrebbe fare in regime di continuità produttiva. Il legale avrebbe poi spiegato che la fideiussione che Elettrocarbonium sarà chiamata a produrre potrebbe contare su una certificazione affidabile.

L'Elettrocarbonium

La proposta Tanto che, pur ribandendo tutte le perplessità e i dubbi già palesati, l’avvocato Marco Petrucci avrebbe avanzato una nuova proposta, che presupponeva una proroga dell’offerta di acquisto, e prevedeva un contratto di affitto – con decorrenza 1 gennaio, visto che secondo il liquidatore l’occupazione attuale del sito, da parte di Elettrocarbonium, sarebbe abusiva – e fino al 31 agosto, per 250 mila euro, che avrebbe chiesto di pagare subito, decurtandoli dal milione circa di euro che Sgl Carbon deve versare a fine mese ad Elettrocarbonium per lavori svolti.

L’ultimatum Il liquidatore di Sgl Carbon avrebbe anche fatto presente che se nemmeno questa offerta fosse stata accettata, questo avrebbe dimostrato la volontà di Elettrocarbonium di interrompere le attività e che la proposta di acquisto poteva essere valutata solo come un tentativo di liberarsi dalle responsabilità. Una specie di bluff, insomma.

Il rilancio Elettrocarbonium, però, avrebbe preso la palla al balzo: l’avvocato Claudia Rondelli, infatti, sarebbe andata al rilancio: proroga fino al 31 ottobre e, tanto per gradire, Sgl Carbon dovrebbe garantire un ‘monte ordini’ di 500 tonnellate al mese fino a quella data, con pagamento a 60 giorni. A fronte di questo, Monachino avrebbe fatto dire alla sua rappresentante legare di essere disposto a pagare i 250 mila euro di affitto, ma solo a fine contratto.

Sgl Carbon 3To be continued Questa è, piaccia o no, la situazione attuale. Il Mise, le istituzioni locali e i sindacati sembrano figure defilate in fondo alla scena di questo romanzo che ormai racconta di un duello rusticano, combattuto a colpi di fioretto dai legali, ma che rischia ancora di avere effetti dirompenti. Perché, è sempre bene non dimenticarlo, mentre loro discutono di milioni di euro, ci sono centinaia di persone alle quali rischiano di venire a mancare i mille euro di paga mensile.

 

 

 

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