Elettrocarbonium: «Faremo chiarezza»

‘Contatto’ fra la proprietà dell’azienda e il sindaco di Narni. Restano i dubbi. All’orizzonte il nodo-bonifica

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Gli stipendi non pagati all’Elettrocarbonium di Narni Scalo, sarebbero dovuti ad un «problema finanziario contingente». A comunicarlo è stato il proprietario dell’azienda – Michele Monachino – direttamente al sindaco di Narni Francesco De Rebotti. «Nelle prossime ore – riferisce il Comune – l’imprenditore sarà in grado di chiarire le condizioni attraverso le quali risolvere il problema finanziario».

Faccia a faccia Per poter parlare di ‘schiarita’ serve, forse, qualche elemento un più. Visto che la tensione – con i lavoratori dello stabilimento che venerdì hanno incontrato il primo cittadino per esternare dubbi e paure – resta alta su tutti i fronti. Al sindaco, i lavoratori hanno chiesto un intervento diretto «per fare chiarezza sulle prospettive del progetto di rilancio della fabbrica». Il tutto a poco più di due mesi da un’inaugurazione piena di attese e aspettative.

Incognita-bonifica Sempre nel corso della mattinata, la proprietà di Elettrocarbonium si è messa in contatto con il sindaco: per fornire rassicurazioni circa la ‘contingenza’ del problema – anche se finora i lavoratori non hanno ricevuto il becco d’un quattrino – e per ribadire «la necessità di fare il punto della situazione, insieme ai soggetti firmatari del verbale del Mise siglato un anno fa e contenente tutti gli strumenti necessari al rilancio dello stabilimento». Parole che lasciano capire che anche per la proprietà i ‘se’ e i ‘ma’ non mancano, così come i dubbi su quella che sembra essere la vera partita dell’area industriale dello Scalo: quella relativa alla bonifica.

Tavolo in vista In linea con quanto espresso, il sindaco De Rebotti si è attivato «coinvolgendo anche le organizzazioni sindacali, al fine di convocare il tavolo ministeriale». Contatti che hanno riguardato anche la Regione, «a cui è stato chiesto di farsi promotrice dell’incontro al ministero». Intanto per lunedì prossimo i sindacati hanno indetto un’assemblea in fabbrica per fare il punto insieme a tutto il personale e decidere i passi da compiere.

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