Elettrocarbonium: «Intervenga il Mise»

Terni, il senatore ‘dem’ Gianluca Rossi chiede al governo di prendere posizione sulla fabbrica di Narni, intorno alla quale la battaglia continua

Condividi questo articolo su

«I possibili sviluppi della vicenda Sgl Carbon a cui assistiamo in queste ore, non offrono la possibilità di cedere nel difendere la strategicità delle produzioni, con l’intento di preservare il territorio dai possibili riflessi sociali ed occupazionali che l’incertezza sta generando. Ho già depositato una nuova interrogazione al Mise, per chiarire il percorso che si sta intraprendendo anche rispetto alle presunte manifestazioni d’interesse che si starebbero materializzando». A dirlo è il senatore del Partito Democratico, Gianluca Rossi, che torna a prendere posizione sulla vicenda.

Gianluca Rossi

Gianluca Rossi

L’interrogazione Nell’annunciare la nuova interrogazione in commissione industria al Senato, Rossi dice comunque di «aver fiducia nell’azione coordinata tra Governo, Parlamento, Regione Umbria e amministrazione comunale di Narni. Solo così riusciremo a costruire l’attenzione necessaria a garantire un percorso di continuità produttiva e prospettive occupazionali adeguate».

Le novità Nella giornata di giovedì era venuto alla luce lo scambio epistolare tra il liquidatore della Sgl, l’avvocato Marco Petrucci ed i legali italiani rappresentanti del gruppo inglese Ukcg, «che si propone per lo stabilimento narnese, ma le porte di Sgl Carbon restano chiuse – dice Mario De Stefano, uno degli avvocati –  anche se Ukgc è un gruppo presente nel settore della produzione degli elettrodi di carbonio da oltre trent’anni ed annovera due stabilimenti nel nord della Gran Bretagna. Ukcg intende riavviare la produzione di elettrodi nello stabilimento di Narni ed ha predisposto uno strutturato piano industriale che sia in continuità produttiva rigorosamente Made in Italy. L’avvocato Petrucci ci ha detto che, essendo già in corso un’altra trattativa, non era intenzionato a prendere in considerazione la nostra proposta».

Marco Petrucci

Marco Petrucci

Petrucci L’avvocato Marco Petrucci aveva confermato, ma intende chiarire che «trovo sorprendente che avrebbero anche già redatto addirittura ‘uno strutturato piano industriale’. Anche perché i loro avvocati mi hanno riferito di non sapere nulla né di Monachino, né di Elettrocarbonium, quindi, dato che noi non abbiamo passato loro alcuna informazione, dove avrebbero preso tutti i dati necessari per redigere il piano industriale? Ci tengo anche a sottolineare che cercare di farci pressione tramite comunicati stampa non è un buon modo per cercare di intavolare una trattativa, anzi, è un buon modo per non intavolarla mai più».

L’ombra di Monachino Già, perché – gira che ti rigira – la questione sembra sempre essere quella legata a Michele Monachino, (che ha gestito Elettrocarbonium fino alla chiusura finale; ndr), «con il quale, come è noto, Sgl non intende avere più alcun rapporto», dice Marco Petrucci, facendo capire che a lui, invece, il dubbio che dietro agli inglesi ci sia il pugliese, è venuto.

 

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli