Perugia, Fontivegge: «No militarizzazione»

Ciavaglia (Cgil): «L’amministrazione non può limitarsi alla richiesta di maggiore controllo militare del territorio. Servono interventi sociali»

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«La risposta che un’amministrazione comunale può e deve dare non può limitarsi ad una richiesta di maggiore controllo militare del territorio». Perugia e sicurezza a Fontivegge, sul tema interviene il segretario generale della Cgil di Perugia Filippo Ciavaglia dopo l’omicidio di Wertani Mohamed di sabato scorso: «I problemi di un quartiere complicato come quello di Fontivegge-Bellocchio non si risolvono con l’esercito e con la militarizzazione, ma con interventi sociali e urbanistici seri».

WERTANI MOHAMED, LA CONFESSIONE

Il confronto da aprire

Filippo Ciavaglia

Ciavaglia sottolinea che «l’omicidio che si è consumato la scorsa settimana è un fatto gravissimo che riporta alla luce un fenomeno, quello dello spaccio di droga e della violenza collegata, in realtà mai venuto meno, ma che si è solo ‘spostato’ da una parte (il centro storico) ad un’altra della città. La risposta che un’amministrazione comunale può e deve dare non può limitarsi ad una richiesta di maggiore controllo militare del territorio, mentre il governo congela gli importanti finanziamenti previsti per la riqualificazione del quartiere». E quindi «chiediamo ancora una volta al sindaco e all’amministrazione di aprire un confronto reale sui problemi di questo quartiere, dove peraltro è collocata la sede della nostra Camera del lavoro provinciale, e più in generale sul futuro di Perugia perché siamo convinti che è solo attraverso la partecipazione che si possono affrontare i gravi problemi che le cittadine e i cittadini vivono sulla propria pelle».

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