False etichette su vestiti ‘cinesi’ per farli sembrare migliori: indagata società assisana

Eseguito un sequestro preventivo ai fini della confisca per un milione di euro

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I finanzieri del comando provinciale di Ancona, su ordine del gip di Perugia e a seguito delle indagini condotte dalla procura guidata da Raffaele Cantone, hanno eseguito un sequestro preventivo ai fini della confisca di un milione di euro nei confronti di una società di Assisi, operante nella filiera dell’importazione, produzione e commercializzazione di capi di abbigliamento. Il legale responsabile – riporta una nota dell’autorità giudiziaria – è indagato per aver avviato alla commercializzazione 59 mila capi di abbigliamento, per la maggior parte provenienti dalla Cina, apponendo etichette con false indicazioni sui tessuti impiegati, di qualità superiore a quelli reali. Tale meccanismo avrebbe consentito di incassare un profitto illecito, accertato dai finanzieri della Tenenza di Fabriano. Circa 22 mila capi di abbigliamento riportavano, inoltre, la falsa attestazione ‘Made in Italy’. Nel corso delle indagini è stata accertata anche la responsabilità di un’altra società di Perugia che partecipava attivamente all’attività di produzione e commercializzazione dei vestiti.

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