Ferentillo: la chiesa di San Nicola, piccolo gioiello fra arte e leggende

Lo storico locale Favetti parla della chiesa campestre che si trova a Monterivoso

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di Carlo Favetti
Esperto di storia locale della Valnerina

La chiesa diruta di San Nicola a Monterivoso (Ferentillo) mostra dipinti di valore artistico emersi da sotto gli strati di intonaco. In occasione della Santa Pasqua si vuole proporre all’attenzione un particolare assai interessante, inerente la celebrazione. Senza dubbio i luoghi dell’arte, della tradizione popolare e della fede, purtroppo spesso rimangono nel limbo soprattutto nei piccoli centri, vuoi per dimenticanza o per negligenza ma ‘così è se vi pare’.

La Valnerina da sempre culla della fede, annovera anche chiese campestri sperdute tra i monti, alcune recuperate, altre attendono impazienti la mano benefattrice che le possa far rinascere. Attorno all’abbazia di San Pietro in Valle fin dall’antichità è stato un crescendo di luoghi di culto ma oggi ormai alcuni in abbandono. Uno di questi esempi ce lo dà la chiesa di San Nicola di Casarioso presso la frazione di Monterivoso.

San Nicola è un piccolo ma singolare edificio oggi proprietà privata, immerso negli ulivi sul costone roccioso a mezza costa del monte Sant’Angelo, poco distante dall’abitato, sul poggio subito dopo la rocca altomedievale su un sentiero assai particolare. Passando per questo luogo, sotto gli archi della parrocchiale del XV/XVII secolo e tra le stradine interne della rocca del XII secolo, tra gli ulivi si scorge l’edificio che fa capolino tra l’edera con il suo campaniletto a vela. Attorniata da centenari ulivi, oggi, fortunatamente sgombra di tutto il materiale di deposito di magazzino, San Nicola mostra la sua originale architettura campestre, abbellita un tempo da affreschi. Probabilmente in origine è stata edificata su un piccolo eremo: la posizione isolata dal paese lo fa supporre.

Si raggiungeva tramite una mulattiera non solo da Monterivoso ma anche da Precetto, costeggiando la rocca e la mola del Sacramento. Quindi un punto isolato ma anche strategico per coloro che solcavano questo sentiero a dorso di mulo. Si presenta con la sua facciata in pietra liscia, romanica, campaniletto a vela leggermente spostato su un lato. Il portale semplice con al centro della facciata una graziosa bifora. Il suo interno, ad unica navata, con archi e contrafforti; il tetto, eseguito in pianelle di cotto e travicelli è crollato e si possono scorgere ancora alcune panelle recanti singolari decorazioni fregi. Sulla parete dell’unico altare è riprodotta, in pessime condizioni ed emersa dopo la caduta dell’intonaco, una crocefissione della fine del XVI secolo con la Madonna addolorata, un altro santo e l’Arcangelo Michele. L’affresco è un bell’esempio di pittura di scuola umbra comune a molte opere esistenti in vari luoghi del territorio; il Cristo è al centro, su fondo blu cobalto, crocifisso con lo sguardo a destra verso la madre; bella l’espressione e i lineamenti del volto; a sinistra della croce San Paolo con la spada, mentre in alto due angeli in volo sorreggono la croce.

Il dipinto probabilmente è sovrapposto ad un precedente. Sulla parete laterale, verso valle, due dipinti raffiguranti graziose Madonne col Bambino dei primi del XV secolo di scuola umbra. Ma c’è di più. La chiesa di San Nicola è ricordata come dipendente dalla collegiata di Santa Maria di Matterella, anche se la pertinenza della cura apparteneva al Priore di Monterivoso. Il luogo e la chiesa sono stati al centro di molte leggende misteriose: la chiesa, data la sua collocazione, ha sempre suscitato interesse e curiosità. Qui si racconta, da parte degli anziani locali, che il luogo era infestato da spiriti e streghe e molte furono, in tempo passato, le bravate di ragazzi del luogo che, sfidando la paura, hanno partecipato a coraggiose incursioni notturne. Ma niente spiriti, niente fantasmi, solo tanta suggestione e paura.

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