Fondi per Terni: «Regione ci ostacola»

Parte dai canoni idrici, il capogruppo della Lega in consiglio comunale – Ceccotti – per spiegare anche l’assenza del Comune alla firma del protocollo per il centro nautico di Piediluco

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Una spiegazione politica, forse la prima vera, dell’assenza del Comune di Terni alla firma del protocollo per gli investimenti sul centro nautico ‘D’Aloja’ di Piediluco. Assenza che, pur preannunciata, ha fatto decisamente rumore, visto il parterre e il progetto in ballo – orientato ai mondiali di canottaggio del 2021 – che comunque andrà avanti al pari dell’intervento di potenziamento della struttura. A fornirla è il capogruppo della Lega in consiglio comunale, a Terni, Cristiano Ceccotti. Che parte da ‘lontano’ – i canoni idrici (leggasi Erg, fra i soggetti interessati al progetto sul ‘D’Aloja, ndR) e le relative risorse distribuite sul territorio – per affermare il concetto probabilmente sottostante l’assenza di giovedì mattina e che spiegherebbe pure l’idea del Comune di rinunciare al milione e 300 mila di euro per il ‘living lab’ presso l’ex Centro Multimediale: «Vogliamo decidere autonomamente come investire le risorse».

«Non siamo liberi»

«La Regione dell’Umbria – afferma Ceccotti – incassa per lo sfruttamento delle risorse idriche del territorio ternano 8 milioni di euro circa l’anno: i canoni restituiti al Comune di Terni ammontano ad un milione e 300 mila euro. Oltre a ciò la Regione Umbria non lascia nemmeno libero il Comune di scegliere come spendere i soldi spettanti».

Il Cento di canottaggio a Piediluco

«Questa situazione sarebbe già piuttosto pesante in una fase normale – evidenzia il capogruppo leghista – ma diventa insostenibile in un periodo in cui il Comune di Terni, a seguito di anni di amministrazione del Pd, si trova in stato di dissesto. Peraltro lo scorso anno il Comune ha potuto utilizzare un milione 308 mila euro dei canoni idrici per la cura della città in particolare per le manutenzioni, per il verde, per l’arredo urbano, per gli eventi culturali e turistici. Apprezziamo particolarmente gli interventi che sono sostenuti per il Centro di canottaggio a Piediluco dalla Regione tramite i canoni idrici provenienti dal nostro territorio e con il sostegno della Fondazione Carit, della Federazione Canotaggio ed Erg. Più volte in consiglio comunale ci siamo fatti portatori della necessità di uno sviluppo turistico e sportivo di Piediluco, che rappresenta una nostra priorità e il volàno di una nuova fase di sviluppo del territorio. Oggi, come ha già detto l’amministrazione comunale, la firma del protocollo non è avvenuta per le necessarie ulteriori verifiche tecniche e autorizzative. Riteniamo tuttavia fondamentale che si apra una vertenza con la Regione stessa, per una questione di giustizia, per far sì che una parte maggiore di questo tesoretto venga investita su Terni, per finanziare opere fondamentali per la sicurezza dei cittadini, come ad esempio quelle sulle manutenzioni e sul verde che scontano anni di ritardi e che costituiscono esse stesse una sorta di debito occulto lasciato dalle precedenti amministrazioni».

La legge regionale

Il consiglio comunale ha di recente approvato, «con un’ampia maggioranza, un atto di indirizzo riguardante proprio la legge regionale sui canoni idrici chiedendo una rivisitazione delle ripartizioni che finora hanno penalizzato Terni. Oggi più che mai crediamo che occorra aprire questo tavolo con la Regione Umbria per ridefinire l’entità delle risorse da assegnare a ogni ente locale in ragione dell’effettivo risarcimento dei canoni idrici. Si chiede, inoltre, che venga rimosso il vincolo di utilizzo delle risorse economiche in modo che il Comune possa determinarne il loro migliore impiego attraverso specifici progetti da sottoporre poi all’approvazione della Regione. Non possiamo continuare a tollerare che le decisioni sul nostro territorio vengano prese altrove – conclude Cristiano Ceccotti – magari con intenti punitivi per meri fini politici. Vogliamo che soprattutto in questa fase l’amministrazione comunale operi per far risollevare la città e che non le vengano posti ostacoli specialmente da chi questa situazione di crisi ha pesantemente contribuito a creare».

«Pochi soldi e non siamo neppure liberi di usarli»

Sulla stessa linea del proprio capogruppo, il sindaco Leonardo Latini: «Qui chi continua a giocare sulla pelle di Terni e dei suoi concittadini è il Pd con i suoi consiglieri comunali più occupati ad immaginare intrighi, ad attribuire ruoli e poteri, a costruire scenari di comodo che a fare una sana e costruttiva opposizione per una volta con il solo obiettivo di fare il bene della città. Insieme a tutta la giunta – afferma il primo cittadino in una nota – sono impegnato nell’opera di risanamento dei conti, cercando di mettere a frutto quelle poche risorse disponibili per risolvere le grandissime criticità che la città vive dopo i danni creati dalla pessima amministrazione precedente. Anche per questo è quanto mai necessario aprire un tavolo di confronto con la Regione Umbria per una più equa e giusta ripartizione dei canoni idrici considerando che a Terni arriva solo una piccola parte del totale e che il Comune con tali risorse non è nemmeno libero di effettuare quelle scelte strategiche nell’interesse dei cittadini».

«Basta scuse ridicole»

Pronta la replica del collega-capogruppo del Pd, Francesco Filipponi: «Il tentativo del capogruppo della Lega Ceccotti di rimediare all’ennesimo conflitto interno ed alla figuraccia fatta fare al sindaco Latini è becero, inutile ed ignora le leggi regionali che hanno lo stesso valore di quelle nazionali. È solo grazie al centrosinistra che governa la Regione – afferma Filipponi – che una parte delle entrate ordinarie della stessa sono utilizzate per lo sviluppo dei territori dei Comuni di Terni, Narni, Baschi, Cerreto e Alviano. Il tutto è sancito da una legge regionale proposta dal vicepresidente della Regione ed approvata anche dal centrodestra e dal gruppo della Lega. La legge destina 4,8 milioni nel triennio per l’impiantistica sportiva, i grandi eventi ed il decoro urbano. Giova ricordare che il Comune deve ancora spendere 1,2 milioni della Regione sul decoro urbano. Ceccotti studi, impari le leggi e le applichi. Addurre scuse ridicole per la mancata firma del protocollo d’intesa, come quelle che si leggono, dopo che lo stesso è stato concertato costruito ed avallato da sindaco ed assesore allo sport, sin dall’inizio, e redatto da Regione, Comune, FIC e Fondazione Carit, persino negli uffici del Comune ed in diverse sedute tecniche, evidenzia ancora una volta lo stato confusionale ed il voler anteporre interessi di bottega a quelli dei cittadini».

Gentiletti (Senso Civico): «L’assenza del sindaco non risolve nulla»

«Sui canoni idrici – le parole del consigliere comunale – il Comune di Terni deve aprire una vertenza con la Regione per rivendicare ciò che gli spetta e la libertà di scegliere come utilizzare quelle risorse che appartengono al nostro territorio. Ovviamente ciò nel rispetto delle competenze legislative regionali e non cedendo ad uno scontro fine a se stesso con i vertici istituzionali della Regione. L’atto di indirizzo che ricordava il capogruppo della Lega Ceccotti è stato effettivamente votato a larga maggioranza. Anche io ho votato a favore di quell’atto: infatti ho sempre rivendicato che gli interessi della città debbano venire prima di quelli della politica. Il Comune di Terni deve ricevere di più, deve  finalmente avere libertà di scelta su come utilizzare i canoni idrici e deve emanciparsi amministrativamente dal governo regionale. Tuttavia non comprendo come questo possa essere realizzato disertando un incontro fondamentale come quello di Piediluco. La mancata presenza del sindaco alla firma del protocollo di intesa per l’adeguamento dei centro federale di canottaggio non solo non risolve nulla e non c’entra con le rivendicazioni sui canoni idrici ma danneggia l’immagine della città; quell’assenza, infatti, ha rappresentato una mancanza di rispetto verso la Fondazione Carit, la Federazione Italiana Canottaggio, la Erg e la Regione stessa, lì presente a fini istituzionali e non politici. Ha rappresentato uno sgarbo all’intera comunità di Piediluco che – fino a qualche giorno fa – la maggioranza con veemenza diceva di considerare un asset fondamentale, tanto da non voler neanche studiare la stabilità del territorio per decidere gli interventi necessari. Ritengo che la nostra città abbia bisogno di un sindaco che non fugga dal confronto, che non si faccia dettare la linea da chi temporaneamente è l’assessore alfa della sua giunta e che non si domandi, come il personaggio di un celebre film di Nanni Moretti “mi si nota di più se vengo e me ne sto in disparte o se non vengo per niente».

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