Gelo, Coldiretti chiede «stato di calamità»

Il presidente Agabiti: «La primavera lo ha portato, con effetti devastanti su vigneti, frutteti e ortaggi, invece della pioggia»

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Con una lettera del presidente regionale Albano Agabiti, Coldiretti Umbria, «dopo accurati monitoraggi su tutto il territorio», ha chiesto formalmente alla Regione di «attivare le procedure per il riconoscimento dello stato di calamità naturale, che seppur non preveda aiuti alle colture assicurabili, permetterebbe altri sgravi per le imprese, come ad esempio la sospensione delle rate dei mutui e del pagamento dei contributi».

Albano Agabiti

L’allarme Fino ad ora sottolinea Agabiti, «invece della pioggia, la primavera ha portato il gelo con effetti devastanti su vigneti, frutteti e ortaggi, colpiti a ‘macchia di leopardo’ in tutto il territorio regionale, in particolare nei fondovalle. Una situazione preoccupante quindi, che va ad aggiungersi ad una siccità invernale già importante e ad un innalzamento anomalo, nelle settimane scorse, delle temperature molto al di sopra delle medie del periodo. A pagare un conto salato negli ultimi giorni – precisa il presidente regionale Coldiretti – sono stati molti vigneti, ‘bruciati’ dal gelo, frutteti e coltivazioni orticole all’aperto, ma c’è preoccupazione anche per alcuni cereali. L’abbassamento delle temperature sotto lo zero si è ripetuto per più notti consecutive – aggiunge Agabiti – ed è giunto dopo che il clima primaverile aveva risvegliato le piante rendendole più vulnerabili. Anche se, in diversi casi, le tecniche di prevenzione adottate dagli imprenditori sono riuscite ad evitare il peggio, le conseguenze delle gelate sono rilevanti».

 

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