Geotermia: «No deciso per Castel Giorgio»

Italia Nostra si è fatta portavoce, insieme ad altri comitati, di questa opposizione, preoccupata per l’impatto ambientale dell’impianto industriale

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di Mariarita Signorini (presidente nazionale Italia Nostra)
e Lucio Riccetti (presidente Italia Nostra Umbria)

Si apprende in queste ore che Mise, Mattm e presidenza del Consiglio si apprestano a rilasciare l’autorizzazione per l’impianto geotermico pilota di Castel Giorgio. E questo potrebbe avvenire senza tenere conto della opposizione della Regione Umbria.

Italia Nostra si è fatta portavoce insieme ad altri comitati di questa opposizione, preoccupata per l’impatto ambientale dell’impianto industriale. Le popolazioni e dalle amministrazioni locali di una vasta zona dell’orvietano e della tuscia viterbese hanno più volte manifestato negli anni la loro opposizione con numerosi atti ufficiali, con la formazione di comitati, e con la predisposizione di numerosi studi e pareri tecnici di alto profilo contrari al progetto.

Preoccupa in particolar modo il serio rischio sismico in una zona già sismicamente sensibile, il possibile inquinamento delle falde acquifere dell’enorme bacino idropotabile dell’Alfina e la possibilità di incidenti. Inoltre, la presenza di un impianto industriale potrebbe danneggiare le altre attività economiche di tipo artigianale, agrituristico ed agricolo della zona.

Di questi rischi e criticità, nonostante i forti e autorevoli dissensi tecnici al proprio interno, non ha tenuto conto a suo tempo una commissione Via nazionale. Nemmeno due preoccupanti eventi successivi hanno scalfito la granitica certezza di tale commissione: una forte scossa di terremoto avvenuta a Castel Giorgio il 30 maggio del 2016, con rilevanti danni, con epicentro proprio all’interno del campo geotermico di previsto sfruttamento da parte dell’impianto geotermico; un recente intervento ufficiale della Regione Lazio che conferma i gravi rischi di inquinamento del lago di Bolsena da parte dei reflui sotterranei dell’impianto geotermico di Castel Giorgio.

Italia Nostra si augura pertanto che il Governo ci ripensi e decida di non autorizzare l’impianto e rinnova il proprio appoggio alla Regione Umbria affinché si opponga con fermezza a questa decisione sconsiderata, facendo valere le proprie prerogative costituzionali.

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