Geotermia: «Noi sicuri di ciò che facciamo»

Terni, Diego Righini, consigliere delegato e manager di Itw Lkw Geotermia Italia, ribadisce «la bontà del nostro progetto»

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Diego Righini

Diego Righini

Diego Righini
Consigliere delegato e Manager
ITW LKW Geotermia Italia spa

Gentile Direttore di umbriaon.it Marco Torricelli,
siamo costretti, ancora una volta, a dover intervenire sull’argomento Geotermia a Castel Giorgio e Acquapendente e questa volta lo facciamo a seguito del documento – Terremoto: “La Regione rifletta sulla geotermia” – riportato nella sezione opinioni, dalla testata on line che lei dirige.

All’interno dell’articolo purtroppo riscontriamo, a nostro modo di vedere, una serie di inesattezze e affermazioni-domande allarmanti che ci impongono una nuova precisazione.

Che facciamo molto volentieri, anche perché è una nuova buona occasione per ribadire la bontà del nostro progetto, oltre che essere una nuova occasione per cercare di dare una informazione corretta di quelle che sono le intenzioni di ITW LKW Geotermia Italia spa.

Sulla bontà del progetto in termini di sviluppo e occupazione crediamo che non sia il caso di ritornarci: 12 milioni di euro iniziali di investimento, 50 posti di lavoro per due anni per la realizzazione dell’impianto, altri 50 posti di lavoro per altri due anni nel caso in cui si dovesse realizzare l’impianto di teleriscaldamento (interamente finanziato da Geotermia Italia), non hanno bisogno di ulteriori commenti. Cosa che, invece, pare necessitare l’aspetto attinente alla sicurezza.

Nell’articolo sopracitato spicca una domanda: “se i pozzi geotermici fossero già realizzati cosa sarebbe successo?”, la risposta è: non sarebbe accaduto nulla. L’impianto sarà realizzato nel rispetto totale delle norme di sicurezza e la sua realizzazione non sarà mai causa di un terremoto come quello del 30 maggio scorso.

Ricordiamo che in quella occasione il distacco della faglia si è verificato a una profondità di 8 chilometri, mentre la profondità del nostro impianto raggiungerà il chilometro e mezzo e questo è sufficiente per capire come non possa essere mai causa di un sisma. Cosa ribadita dai massimi esperti nazionali in materia, come Carlo Doglioni, presidente dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia.

Inoltre, vorremmo ricordare, come la nostra rete di rilevazione possa essere un prezioso alleato in termini di prevenzione. Grazie alla nostra strumentazione saremmo di fatto le sentinelle del territorio e della sua gente. Inoltre vorremmo sottolineare che la tecnologia che Geotermia Italia userà nella realizzazione del progetto non ha nulla a che vedere con quella usata oltre 30 anni fa da Enel.

Con la speranza che voglia dare spazio a questa nostra risposta sulla testata on line che Lei dirige, Le auguriamo un buon lavoro.

di Marco Torricelli
Direttore di umbriaOn

L’intervento del dottor Righini è, come sempre, benvenuto sulle pagine di umbriaOn. Come lui stesso ha notato, quello al quale ha voluto replicare è un intervento che umbriaOn ha inserito – essendolo – nella sezione ‘Opinioni’, che è stata voluta proprio da me, quando questo giornale è nato. Lo scopo era quello di poter ospitare, appunto, le opinioni più diverse e magari suscitare un dibattito, a patto che fosse civile, su temi che la redazione ritiene degni di nota. Le opinioni, quella del dottor Righini e quella del Coordinamento Associazioni Orvietano, Tuscia e lago di Bolsena, per noi e per me hanno la medesima dignità ed il medesimo valore. Per questo, come altre, troveranno sempre spazio.

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