Gioielleria assaltata a Spoleto: si indaga a tappeto

Il furto è stato compiuto nella notte fra lunedì e martedì. Bottino ingente. Almeno quattro i malviventi in azione

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Indagini serrate da parte dei carabinieri di Spoleto dopo il maxi-colpo messo a segno poco dopo le 2 della notte tra lunedì e martedì alla gioielleria Tomasini Francia, nel centralissimo corso Garibaldi. Un furto progettato nei minimi dettagli da professionisti e che potrebbe aver fruttato ai malviventi – almeno quattro quelli entrati in azione incappucciati – un bottino da centinaia di migliaia di euro, visto il valore ingente della merce trafugata, tra cui vari orologi Rolex.

La dinamica

Secondo le immagini raccolte dalle telecamere di videosorveglianza, oltre che stando alle testimonianze di alcuni residenti (tra cui gli stessi titolari della gioielleria che abitano sopra al negozio, svegliati nel cuore della notte dal fracasso), tra le 2.02 e le 2.07 i banditi hanno prima tagliato con un frullino l’inferriata della vetrina, poi l’hanno scardinata legandola con delle cinghie a una Fiat Punto. La stessa auto, rubata sempre a Spoleto, è stata usata come testa d’ariete per sfondare la vetrina. Una volta all’interno i malviventi hanno preso dalle stesse vetrine tutto quello che potevano, per poi salire su un’altra auto di grossa cilindrata e fuggire contromano, prima dell’arrivo dei carabinieri allertati dal sistema di allarme del negozio e da alcuni residenti. Al furto, come detto, hanno assistito dalle finestre anche alcuni testimoni, ‘invitati’ a rientrare in casa dai banditi. Uno di loro è però riuscito a girare un video, ora nelle mani dei militari insieme alle registrazioni delle telecamere di vigilanza privata della gioielleria e di altre attività della zona, in mancanza di quelle pubbliche. Da accertare se il blackout avvenuto nella stessa zona poco prima del colpo sia stato causato dal temporale della notte oppure provocato dai ladri. Per risalire all’identità di questi ultimi – uno dei quali avrebbe tradito un accento straniero – sul posto hanno operato anche i militari della sezione investigazioni scientifiche del comando di Perugia.

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