Il Cammino di San Valentino unisce religione, cultura, natura e turismo

Terni: 10 tappe per 187 chilometri, partendo e ritornando alla basilica: offerta ulteriore e integrativa ai Cammini già esistenti

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di Fra.Tor.

Dieci tappe per 187 chilometri, partendo e ritornando alla basilica di San Valentino, attraversando Stroncone, Miranda, Marmore, la Cascata, Piediluco, la Forca di Arrone, Montefranco, Ferentillo, i Monti Martani, Cesi, Sant’Erasmo, Carsulae, San Gemini, Gole del Nera, Narni, Spreco dei Francescani, Collescipoli. L’idea del Cammino di San Valentino nasce nel 2019 da un’idea di Marco Cincinelli, guida ambientale escursionistica, e sviluppata poi dal Comitato promotore, composto da volontari, con l’obiettivo condiviso di scoprire le bellezze naturalistiche, artistiche, archeologiche e storico della ‘conca’ ternana, nel nome di San Valentino.


VIDEO
Intervista a Marco Cincinelli


Offerta turistica, culturale, naturalistica, religiosa

«Il Cammino di San Valentino si propone di rappresentare una offerta ulteriore e integrativa, turistica, culturale, naturalistica, rispetto ai Cammini già esistenti ed affermati nel territorio dell’Umbria meridionale – spiegano i promotori – come il Cammino di Francesco, il Cammino dei Protomartiri francescani e il Cammino dei borghi silenti. Il Cammino di San Valentino, in particolare, vorrebbe porsi come uno strumento di conoscenza mirata del comprensorio ternano, collegando di fatto, non solo alcuni tratti dei Cammini sopra citati, ma i luoghi di eccellenza naturalistici, turistici, spirituali, artistici, archeologici, architettonici che si affacciano intorno alla ‘conca’ ternana, sottolineandone le bellezze e la valenza demo-antropologica. Il Cammino di San Valentino si offre come una possibilità aperta a differenti tipologie di fruitori, pellegrini, camminatori, in grado di soddisfare varie esigenze, attraversando siti fluviali, lacustri, montani, pedemontani, collinari. Antichi borghi, Cascate, aree archeologiche. Un prodotto che coniughi offerta turistica e valorizzazione paesaggistico-culturale; fattore di indotto economico e di conoscenza della figura di Valentino e del suo messaggio. La scelta ha un valore soprattutto identitario e territoriale, ma aperto al mondo. Puntare sul nome del protettore universalmente riconosciuto degli innamorati, simbolo religioso e laico del sentimento amoroso, personaggio storico nativo e patrono di Terni, di cui fu vescovo e dove sono conservate ampia parte delle reliquie, costituisce un valore aggiunto e iconico, una chiave di lettura accattivante».

Il percorso

Il Cammino di San Valentino «parte e arriva dalla seicentesca basilica di San Valentino, posta alla periferia della città di Terni. In una sorta di anello che cinge la ‘conca’ ternana, tra tappe e alcune brevi varianti previste, si attraversano e si lambiscono i paesi di Stroncone e Miranda con i loro santuari francescani, conventi, chiese, tratti montani, altopiani, castagneti e abbazie in rovina (San Benedetto in Fundis) per poi arrivare a Marmore con la sua Cascata (Balcone degli innamorati) e al lago di Piediluco (leggenda popolare della tentazione di San Valentino), fino alla Valnerina ternana con i borghi di Montefranco (area archeologica di Monte Moro), Ferentillo (museo mummie, San Mamiliano e abbazia San Pietro in Valle), Torreorsina patria dello Scultore Artista Aurelio De Felice, Casteldilago e Arrone (Eremo Madonna dello Scoglio, Pieve di San Valentino), il paese-fantasma di Umbriano, il parco fluviale del Nera. Quindi si toccano i Monti Martani e la fascia olivata pedemontana intorno a Terni, con la chiesa della Madonna dell’Ulivo, la chiesetta montana di Sant’Erasmo, il borgo di Cesi (variante), l’eremo di Bernardino (Romita di Cesi), l’area archeologica di Carsulae, per poi proseguire verso il paese di San Gemini con le sue bellezze, le Gole del Nera, Narni (Narni sotterranea), il borgo di Itieli e la Croce di San Valentino, lo Speco francescano narnese, il borgo di Collescipoli con le sue chiese barocche».


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